Si profila un "golden cross" sullo S&P500

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 28/03/2019 16:47

Non si può fare a meno di apprezzare la vitalità relativa espressa da Piazza Affari nei confronti proprio di Wall Street. Si nota bene come il rapporto stia sollecitando la media mobile che da tempo agisce efficacemente da spartiacque su questo fronte.

In una seduta caratterizzata da nuovi minimi nei rendimenti governativi globali, il mercato azionario (americano) rammenta la storica correlazione negativa vantata negli ultimi vent’anni, e ripiega: soltanto di misura, grazie ad una corrente di acquisti che prevedibilmente interviene nella seconda metà della seduta.

La decorrelazione in atto da alcuni mesi è fenomeno sempre più eclatante. Ma la mancanza di sincronizzazione non contraddistingue soltanto Equity e bond: l’ultima volta che lo S&P500 si collocava su questi livelli, il petrolio quotava dieci dollari più sopra, tanto per dire. Torneremo analiticamente sul fenomeno in mattinata.

Nel frattempo, fra gli analisti si discute di un imminente golden cross. Trattasi di una configurazione tecnica, che interviene quando la più rapida media mobile a 50 giorni, taglia verso l’alto la media mobile a 200 giorni. Al di là di quanto prescriva una diffusa convinzione, l’esame statistico conferma la bontà del segnale: che produce ritorni prospettici favorevoli, sebbene non esaltanti. In altre parole, il golden cross produce benefici per gli investitori, esattamente nella misura in cui lo fa la tendenza secolare di mercato. Né più, né meno.

Un fenomeno sul quale presto dovremo tornare, riguarda invece il buon comportamento di Piazza Affari rispetto a Wall Street. È evidente che il mese non è ancora finito; per cui restano teoricamente in piedi due-tre gravi minacce al listino italiano: il contenimento esercitato dallo short stop mensile, e dalla media mobile di lungo periodo sull’indice Comit; nonché il parallelo storico con la borsa giapponese. Bisognerà pazientare, prima di ottenere un responso su questo fronte.

Al contempo, però, non si può fare a meno di apprezzare la vitalità relativa espressa nei confronti proprio di Wall Street. Avendo l’accortezza di convertire preliminarmente lo S&P500 in euro, per omogeneità di comparazione, si nota bene come il rapporto stia sollecitando la media mobile che da tempo agisce efficacemente da spartiacque su questo fronte.

Ovviamente non si può escludere che questo sussulto di forza relativa sia un “rimbalzo del gatto morto”, una condizione tattica destinata a soccombere, dopo il test infruttuoso dell’argine. Al tempo stesso, è evidente a tutti che l’eventuale superamento di questo argine ribalterebbe le implicazioni negative de segnale emerso la passata primavera: quando, penetrando un evidente doppio supporto, Piazza Affari denunciava una debolezza relativa che si sarebbe rapidamente traslata alle dinamiche di natura macroeconomiche.


Gaetano Evangelista
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