Salgono tutte le borse mondiali

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 31/01/2024 09:44

La ripartenza autunnale del bull market sta premiando gli investitori che non si sono lasciati convincere dai fattori esogeni e da outlook infelici di strategist blasonati ma ancora una volta desincronizzati rispetto al mercato. MSCI verso nuovi massimi storici.

Il mercato azionario continua a deludere chi ha assunto una posizione sciaguratamente opposta al bull market inaugurato ad ottobre di due anni fa, basando la propria funzione di reazione esclusivamente sugli eventi esogeni. Difficile esprimere biasimo: l’attentato di milizie collegate all’Iran alla base USA in Giordania, la liquidazione di Evergrande, ed una settimana intensa sul piano del rilascio dei dati economici, legittimavano 24 ore fa una dinamica di mercato molto meno brillante.

Ed invece l’indice S&P500, sempre e soltanto puntualmente condizionato dall’incontro della domanda (tanta) e dell’offerta (scarsa), è salito ieri sera ad un nuovo massimo storico: per la sesta volta nelle ultime sette sedute. A dir poco ridicolizzati gli outlook fra lo scettico ed il pessimista pubblicati a fine 2023, che non poca influenza hanno esercitato sul pubblico.
Dal minimo di ottobre l’indice americano è salito del 19.7%; l’Eurostoxx50 del 15.6%, mentre il MSCI World ha guadagnato il 18.5%: il bull market si va estendendo a tutte le pieghe dei listini azionari mondiali, se si considera che 23 dei primi 25 indici al mondo per capitalizzazione guadagnano terreno; 19 a doppia cifra percentuale. Steccano soltanto Cina ed Hong Kong.
Proprio il MSCI World è giunto a meno dell’un percento dal conseguimento di un nuovo massimo storico. Una galoppata emozionante, dopo il mercato Orso del 2022, che promette ulteriori vantaggi per gli investitori, come commentiamo nel Rapporto Giornaliero di oggi. 

Il conseguimento di nuovi massimi assoluti rinfresca il mercato: aggiunge nuove risorse, in termini di compratori potenziali che escono dai margini del listino, aggiungendo la propria domanda. La stessa JP Morgan, fra le case di investimento più ribassiste ad inizio anno, riconosce come sullo S&P500 la circostanza evocata produca performance ad 1, 3 e 5 anni, migliori dei saldi storici conseguiti su questi archi temporali: dal 1998, +14.6 contro +11.7%, +50.4 contro +39.1 e +78.9 contro +71.4%, rispettivamente.
Vedremo se la domanda prevarrà anche nei prossimi giorni. Si preannuncia una settimana di fuoco, fra il FOMC di mercoledì, l’ISM Index di giovedì ed il mercato del lavoro venerdì. Nel mezzo, il rilascio delle trimestrali del Q4, con 5 delle Magnifiche Sette che riporteranno questa settimana.
Gli EPS sono partiti al solito in sordina, ma al momento hanno battuto le stime della vigilia nell’80% dei casi, con un monte utili ora a +2.26% rispetto allo stesso quarto di un anno fa.

Gaetano Evangelista

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