Raggiunti i 15.000 punti, l'indice MIB può rimbalzare

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 28/06/2016 15:41

Con il nuovo collasso di ieri, la Brexit ha prodotto una perdita di capitalizzazione globale di mercato quantificabile in 3600 miliardi di dollari; pari a 318 volte il contributo britannico al bilancio comunitario. Le istituzioni europee non sembrano intenzionate a concedere sconti: ieri sera il presidente del Consiglio Europeo Tusk ha fatto correre un ulteriore brivido lungo la schiena degli inglesi, affermando testualmente che "Winter is coming" (non servono traduzioni).

Al contempo, Standard&Poor's ha tagliato di ben due notch il rating creditizio di Londra, che perde la prestigiosa tripla A e deve accontentarsi di una più comune "AA". Bizzarro come, mentre il rischio di insolvenza prezzato dai CDS schizzi verso l'alto, il rendimento dei titoli pubblici scivoli a nuovi minimi. Quando l'Italia subì un trattamento analogo ad inizio 2012, i BTP presero ben altra direzione. Evidentemente le pressioni deflazionistiche e i venti recessivi, prezzati dal mercato, devono risultare particolarmente drammatici.

A proposito di Italia, con il crollo di ieri l'indice MIB ha raggiunto l'agognata area di supporto attorno a 15000 punti, indicata da mesi come primo target per il 2016. Per l'esattezza l'argine, composto da ben quattro distinte proiezioni, va da 15225 a 14850 punti. Il mercato ha formalizzato una capitolazione su base giornaliera, per cui a questo punto una reazione è probabile. Al momento nessuna azione del paniere del MIB vanta una quotazione superiore alla propria media mobile a 21 giorni, per cui è possibile che la pressione ribassista si allenti per un po'. Esamineremo nelle prossime ore i punti di arrivo più probabili.

Tuttavia ci sembra doveroso mantenere la guardia molto elevata. La fuoriuscita dalla congestione triangolare ha prodotto un ribasso pressoché verticale, e dubitiamo che le fratture tecniche si siano ricomposte al punto tale da consentire una definitiva ripartenza del mercato. L'eventualità di un break del supporto non è così remota, in prospettiva.

Nell'Outlook per il secondo semestre, esamineremo in dettaglio le prospettive più probabili per i mercati finanziari, alla luce della cornice strategica proposta ad inizio anno, e degli accadimenti delle ultime settimane.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
Fonte: www.ageitalia.net


 

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