Powell rifiuta l'abito di Babbo Natale

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 20/12/2018 14:15

Wall Street ad un certo punto ha prezzato uno scenario così roseo di crescita economica (macroµ) che qualunque dato esogeno sarebbe stato prezzato negativamente. Nel frattempo nuovi indici entrano ufficialmente in bear market: ieri è stato il turno del Dow Jones Transportation, che va a fare compagnia al Russell 2000 e al FANG+ Index.

Powell non ha indossato i panni di Babbo Natale. Con l'aumento scontato dei tassi di ieri, e soprattutto con le dichiarazioni in conferenza stampa, il governatore della Fed ha rimarcato l'indipendenza della banca centrale americana dal potere politico. Ne ha fatto le spese il mercato azionario, con lo S&P risalito fino a ex supporto, ora resistenza, fra 2585 e 2620 punti, prima di scivolare a nuovo minimo: il livello più basso degli ultimi 15 mesi. Smarrimento fra gli investitori, che non hanno ancora realizzato che non è stata anomala tanto la caduta dei tre mesi successivi al massimo del 20 settembre; quanto la risalita dei tre mesi precedenti il massimo storico. Non ci doveva essere, non era sensata sulla base dell'analisi qualitativa del mercato; c'é stata, invece, è risultata irrazionale e ha suscitato un coinvolgimento emotivo ora difficile da estirpare.

Powell confida ancora in due ulteriori aumenti del Fed Funds rate nel 2019, ma il mercato prezza questo scenario al 7% di probabilità. Paradossalmente, con la mossa di ieri le probabilità che la Fed vada in pausa a tempo indeterminato sono schizzate verso l'alto: al 56%, secondo il mercato a termine. Non si parla (ancora) di recessione ma, come segnalato a fine estate, Wall Street ad un certo punto ha prezzato uno scenario così roseo di crescita economica (macroµ) che qualunque dato esogeno sarebbe stato prezzato negativamente.

Di conseguenza lo S&P500, mestamente rientrato all'interno del canale ascendente storico, baldanzosamente sfondato verso l'alto un anno fa; procede ora verso la parete inferiore del medesimo sentiero di crescita decennale. Nel Rapporto Giornaliero di oggi abbiamo ribadito gli obiettivi ribassisti, già enunciati in totale solitudine all'inizio dell'autunno. Nel frattempo nuovi indici entrano ufficialmente in bear market: ieri è stato il turno del Dow Jones Transportation, che va a fare compagnia al Russell 2000 e al FANG+ Index. Sinceramente, con una esposizione azionaria praticamente nulla, non riusciamo a non salutare con favore questa drammatica involuzione.


Gaetano Evangelista
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