Più sono sollecitate le resistenze, e più perdono capacità contenitiva

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 22/07/2015 12:53

Permane dunque lo stallo strutturale sui principali indici mondiali. Come abbiamo visto ieri, i barometri del mercato azionario che seguiamo con maggiore interesse sono reduci dall'interessamento dei supporti strutturali; al tempo stesso, esitano di fronte alle resistenze che da aprile ne contengono l'avanzata: vale per lo S&P500, vale per il MSCI Euro, vale per la borsa italiana.

Naturalmente, più volte sono sollecitate le resistenze, e più perdono di capacità contenitiva. Ma il breakout definitivo tarda a manifestarsi: forse gli investitori sono in attesa di un catalizzatore, sotto forma di minaccia esterna. Ora che la questione della Grecia è stata quantomeno accantonata, magari un ulteriore rialzo sarebbe favorito dalla rinnovata retorica sul tetto del debito federale USA, che presto deflagherà sui media...

Anche in Europa, come si diceva, la formidabile risalita delle ultime due settimane è stata ancora una volta contenuta dalla linea che idealmente connette i massimi del 2000 e del 2007. Un paio d'anni fa, in questa sede, si rilevava come il superamento della resistenza che si andava delineando fra 336 e 348 punti avrebbe favorito il raggiungimento di nuovi massimi storici.

Così è stato, dopo un prolungato stallo a ridosso della barriera, con tanto di falsa rottura verso il basso, ad ottobre. Ora che lo Stoxx600 ha concesso un affondo che ha generato apprezzabili condizioni di panico e di capitolazione, ci si aspetterebbe una controrottura rialzista, che farebbe accantonare quindici anni di trading range.

Una volta conseguite queste rotture verso l'alto, le borse saranno libere di procedere verso gli obiettivi di medio periodo delineati nell'Outlook di metà anno.


Analisi a cura di Gaetano Evangelista
Fonte: www.ageitalia.net


 

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