Nuovi massimi storici negli Stati Uniti. E l'Europa recupera...

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 19/06/2015 16:19

La preferenza relativa per la borsa americana è stata coronata ieri dal raggiungimento di un nuovo massimo storico sugli indici Nasdaq Composite e Russell2000, espressione delle medie capitalizzazioni. Sono performance che dovrebbero risultare confortanti per i Tori: nel primo caso, perché si dimostra che il superamento dei 5000 punti è stato evento non estemporaneo, a differenza di quindici anni fa; nel secondo, perché dimostra che il mercato azionario USA gode di positività estesa a tutte le pieghe del listino, e non limitata a poche società, magari a grandissima capitalizzazione.

Il modello ciclico del Delta System proponeva un rialzo dalla scadenza ciclica del 10 giugno, che si sta in effetti concretizzando. Il rally dello S&P dovrebbe proseguire fino alla prossima data, mostrata nel Rapporto Giornaliero di oggi, quando al contrario dovrebbero concretizzarsi oltretutto fattori stagionali negativi sui quali ci siamo soffermati ancora una volta ieri. Il trovarci ora in un ciclo di medio periodo positivo dovrebbe comunque mitigare la probabile correzione che allora si concretizzerà.

Per una volta, anche le borse europee reagiscono in modo convincente. La partecipazione al ribasso si era fatta così corale che ormai non era rimasta alcuna società in grado di spingere gli indici verso nuovi minimi: il riferimento è alla statistica sul numero di azioni del MSCI Euro in downtrend, che ha toccato l'altro ieri un infimo livello. La compressione verso il basso era insostenibile. Anche Piazza Affari reagisce, una volta toccata la proiezione da manuale a 21850 punti, e a fronte di un pessimismo che ha spinto il Panic Index oltre la tripla cifra.



Gaetano Evangelista
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