Nuovi massimi storici a Wall Street!

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 31/10/2019 11:28

Ad aprile 2009 è scattato su Wall Street un segnale bullish di lungo periodo, da allora mai più venuta meno. Ogni correzione ha costituito un segnale secondario di ingresso per i ritardatari che non si sono lasciati distrarre.

A poco più di tre mesi dal precedente primato, S&P500 e Nasdaq Composite raggiungono un nuovo massimo storico. Il bull market, iniziato nell’ormai lontano marzo 2009, si estende a 3885 giorni di anzianità, per un guadagno complessivo che sfiora adesso il 350%. Soltanto il Toro del 1987-2000 fu più duraturo e profondo.

Beffati gli investitori che si sono affidati ad un approccio differente da quello squisitamente tecnico. Che si sia trattato delle schermaglie commerciali fra Stati Uniti e Cina, del rallentamento globale – qui denunciato esattamente un anno fa, e diventato mainstream soltanto adesso... - della barzelletta nota come Brexit o del ventilato impeachment ai danni del presidente Trump; bisogna dire che gli dei del mercato hanno fatto di tutto per scoraggiare la massa dei piccoli investitori. I quali non si sono fatto pregare, visto che il flusso netto verso fondi comuni ed ETF azionari, risulta ininterrottamente negativo, in termini di dato cumulato a quattro settimane, da giugno 2018.

Bisogna riconoscere agli Orsi l’onore delle armi. Ci hanno provato in tutti i modi ad esorcizzare il bull market. Per buona parte dell’anno con un improbabile confronto con il 1998; di recente, evocando l’anniversario del crollo del 1929. E che dire del famoso “Sell in May and go away”? un setup stagionale scellerato, visto che in questo bull market ha prodotto risultati negativi soltanto 1 volta su 10, e che nel semestre che sta appunto per concludersi, ha visto lo S&P500 apprezzarsi – fino ad ora – del 3.2%. Se questa è la premessa di un semestre difficile, figurarsi cosa succederà quando venerdì inizierà il semestre aureo, che si estende da novembre ad aprile.

Proprio il saldo finale di giovedì sera sancirà le maggiori o minori probabilità di successo nel semestre entrante. Le prossime ore saranno decisive. Ne riparleremo domani sul Rapporto Giornaliero.
E dire che bastava davvero poco. Ad aprile 2009 è scattato su Wall Street un segnale bullish di lungo periodo, quando la nostra Advance-Decline Line si spinse oltre una doppia resistenza, sancendo un’inversione di tendenza di lungo periodo, da allora mai più venuta meno: tutti i successivi ripiegamenti – incluso quello più recente di dicembre 2018 – sono stati mirabilmente contenuti dal doppio supporto.
Ogni correzione ha costituito un segnale secondario di ingresso per i ritardatari. Perlomeno, per coloro i quali non si sono lasciati distrarre da fattori esogeni che nulla hanno a che fare con la legge della domanda e dell’offerta.

Gaetano Evangelista
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