Le prossime 48 ore condizioneranno il resto dell'anno

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 16/09/2015 17:14

Ci avviciniamo dunque (finalmente!) ad uno degli appuntamenti più sentiti dell'anno. La borsa americana affronta la prova con encomiabile inclinazione all'ottimismo: il Dow Jones - alla 15esima seduta dalla variazione assoluta a tripla cifra negli ultimi 19 giorni: dal 2009 in poi è successo soltanto altre due volte - guida gli indici americani, chiudendo oltre lo short stop giornaliero e ritornando così in uptrend di breve periodo. Una evoluzione prevedibile: come abbiamo rimarcato, una contrazione dei volumi per tre sedute di fila, a ridosso del FOMC, storicamente ha sempre prodotto un miglioramento delle quotazioni azionarie in ottica di breve periodo. Resta da stabilire il comportamento del mercato, una volta terminato l'effetto benefico di questo setup.

Soprattutto, va ponderata la natura di questo rimbalzo. La rottura ribassista sulla Advance-Decline Line dello S&P500 non è stata negata; idem dicasi per l'elegante trendline ascendente spazzata via lo scorso 21 agosto: sotto questa prospettiva il recente recupero va classificato in termini correttivi fino a prova contraria. Bisogna riconoscere che ben tre rimbalzi testimoniano che i Tori sono ancora reattivi e non del tutto vinti; ma siamo ancora lungi da una clamorosa contro-rottura rialzista.

Evidentemente, troppe risultano le incognite per affrontare il FOMC in modalità aggressiva. Il modello di asset allocation per il momento conferma la posizione attendista, pronto a fornire nuova fiducia, o ad azzerare le residue posizioni in Equity a seconda dell'andamento delle prossime due settimane, quantomai incerto. Ieri sera il mercato dei Fed Funds prezzava una probabilità di aumento dei tassi compresa fra il 15 e il 24%; ma questo non spiega il tonfo dei titoli di Stato USA, e il balzo dei rendimenti biennali - i più sensibili alle decisioni della Fed - ai livelli più alti da inizio 2011. Le prossime 48 ore condizioneranno in modo determinante il resto dell'anno.



Gaetano Evangelista
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