Le condizioni per essere ancora bullish sui mercati

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 16/12/2021 15:04

Dopo la fine di novembre il modello di asset allocation ha ridotto la sovraesposizione in azioni, mantenendosi comunque bullish: confortato in questo dai setup stagionali. Il livello critico da non abbattere su S&P500 e soprattutto sull'All Share Italia.

Il mercato giunge all’appuntamento con il FOMC di dicembre con un legittimo nervosismo. Ma il Delta System segnalava da tempo la possibilità di debolezza fino alla scadenza segnalata nei giorni passati; ipotesi avallata dalla stagionalità: che per lo S&P500 sfoggia un quasi perfetto 11 su 12, da qui ad un mese. A dire il vero quello della riunione della Fed appare perlopiù un pretesto, vista la correlazione inversa che lega in questo momento Equity e bond: se gli operatori davvero temessero l’aumento dei tassi di interesse, in questo momento la correlazione dovrebbe risultare diretta (come ad ottobre).

La situazione di fondo ad ogni modo resta incrinata. Il nostro modello di asset allocation ha abbandonato ad inizio mese la spregiudicatezza messa in campo per più di un anno, esponendosi al rischio in misura inferiore alla norma. Vede ora emergere alcune problematiche rispetto al passato, e la recente sequenza di Hindenburg Omen conferma questo giudizio.
Tuttavia siamo a fine anno. E, come è noto, a Natale si è tutti più buoni, nonché propositivi nei confronti del mercato. In attesa frenetica che si formalizzino gli attesi setup invernali, due considerazioni tornano in mente.
La prima. S&P e Nasdaq hanno salutato ottobre entrambi con un saldo a doppia cifra percentuale. Negli ultimi cinquant’anni si contano una ventina di precedenti, e nell’ultimo bimestre Wall Street ha perso terreno in sole due occasioni, peraltro marginalmente. Sarebbe strano dunque se fra poco più di due settimane lo S&P chiudesse sotto i 4605 punti.

La seconda. Sempre ad ottobre lo S&P ha chiuso una sequenza UUUUDU (quattro mesi positivi di fila, un mese negativo, prima di un nuovo mese dal saldo positivo). Dal 1950 si contano ben 34 episodi, prescindendo dal mese in cui il pattern si è manifestato. Conforta non poco apprendere il comportamento dello S&P nei mesi successivi, come commentiamo nel Rapporto Giornaliero di oggi. Se soltanto i setup invernali confermassero la strada spianata, e non rivelassero ulteriori segni di disagio, che per esempio trovano conferma nella ritrovata vitalità dei settori più difensivi del mercato.

Per quanto ci riguarda da vicino, la tendenza esponenziale inaugurata a Piazza Affari ormai 21 mesi fa resta sostenibile; finché malauguratamente non dovessimo ritornare all’interno del canale rialzista, abbondonato nella parte centrale di quest’anno. Allora inizierebbero i guai.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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