La vitalità ostentata in primavera da Piazza Affari era sospetta

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 04/09/2018 12:01

La vitalità ostentata in primavera da Piazza Affari era sospetta. Dopo la fine del primo quadrimestre, l'indice MIB aveva maturato una extra-performance superiore ai 5 punti percentuali, dall'inizio dell'anno, rispetto all'Eurostoxx. In questa sede rilevammo come simili exploit fossero piuttosto rari: soltanto otto precedenti, dal 1987 fino ad allora; con la borsa italiana che in precedenza, dopo ulteriori quattro mesi, ha perso terreno nel 75% dei casi. La debacle della borsa italiana parte da lì: lo sciopero dei creditori, che sta comportando un drammatico aumento dei costi di finanziamento del debito pubblico, costituisce un mero catalizzatore del bear market; non la causa.

Un fattore che casomai spiega soltanto l'intensità del ribasso: la scorsa ottava l'All Share Italia è scivolato sotto la media mobile a 200 settimane, raggiungendo i livelli più bassi da aprile 2017. La netta sensazione è che non sia finita qui: nel Rapporto Giornaliero di domani esamineremo i target verso il basso.

Anche le borse europee non forniscono segnali granché esaltanti. L'Eurostoxx50 si colloca anch'esso sui medesimi livelli della primavera dello scorso anno. Nessun progresso in un anno e mezzo. Il più rilevante - dal punto di vista tecnico - MSCI Euro è sempre in procinto di negare la rottura rialzista di lungo periodo di inizio 2017; di sicuro non la sta confermando, e casomai abbozza la chiusura di una inquietante figura di "testa e spalle", che di certo non deporrebbe a favore dello scenario strategico. Un paio di punti percentuali di ulteriore arretramento, e i nodi giungerebbero al pettine.
Con le borse mondiali ex USA in calo superiore al 4% da inizio anno, ad evidenza soltanto Wall Street - fra i listini maggiori - brilla di luce propria.


Con la chiusura di venerdì sera il listino americano ha inanellato una variazione positiva per il quinto mese di fila; rifiutandosi di assecondare una stagionalità altrimenti negativa, stando al ciclo annuale, ma anche a quello decennale e quadriennale presidenziale. Il saggio di borsa ammonisce: se il mercato si rifiuta di seguire il copione, segui il mercato; non il copione.


Gaetano Evangelista
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