Questo secondo anno del bull market sarà sorretto soprattutto dall'espansione dei profitti. Il nuovo massimo storico conseguito dagli indici azionari ad aprile, preannuncia un preciso comportamento nella parte centrale dell'anno.
La stagione degli utili del primo trimestre comincia con il piede giusto. Negli Stati Uniti non sono ancora molte le società ad aver riportato, ma le prime proiezioni appaiono impressionanti: soltanto una settimana fa le previsioni erano per un’espansione del 23%; ieri gli EPS operativi per il primo quarto erano dati in espansione di un rotondo +30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Questo conferma come nel 2021 il tema dominante sarà la crescita dei profitti, che raccoglieranno il testimone dall’espansione dei multipli (P/E) che tipicamente sostiene il bull market nel primo anno di anzianità. Dalla fase della speranza si passa alla stagione della crescita: Hope -> Growth, stando alla schematizzazione adottata da Goldman Sachs. D’altro canto, con gli Stati Uniti che quest’anno cresceranno più della Cina, per la prima volta in trent’anni, è facile assumere che ciò si rifletta sulla bottom line del bilancio.
Certo la seduta di ieri non ha incantato, ma si tratta di una uscita a vuoto. Lo suggerisce la stagionalità. Il Nasdaq vanta un robusto saldo positivo negli ultimi tre mesi. Da trent’anni a questa parte, in simili circostanze l’ottava successiva alle scadenze tecniche di aprile si è rivelata positiva in ben 15 casi su 18.
Ieri un lettore sollecitava una riflessione a proposito del conseguimento di un nuovo massimo storico nel mese di aprile da parte dello S&P500. La circostanza citata ha preceduto una stagione centrale decisamente degna di nota: tanto sotto il profilo probabilistico, quanto in termini di performance. Rimandiamo al Rapporto Giornaliero di oggi per la disamina del prossimo "Sell in May”.
Nel frattempo il nostro Eurostoxx50, reduce dal raggiungimento del livello più elevato degli ultimi tredici anni, si colloca esattamente all’interno della fascia obiettivo situata fra 3970 e 4070 punti. Si tratta di una resistenza intermedia, rispetto al picco del 2007.
Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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