La rotazione settoriale sta fornendo nuova linfa al mercato

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 13/11/2020 12:48

Contraddistinte da un maggiore peso del segmento Value, le borse europee incominciano a sovraperformare rispetto agli Stati Uniti. Non a caso adesso: ora che lo scostamento fra i tassi di variazione annuale di Eurostoxx e S&P, è sceso sotto il -25%.

È un mercato che convince, quello azionario; su scala adesso globale, e con la partecipazione di tutti i settori. Lo S&P500 nella versione equiponderata – in cui i colossi tecnologici pesano quanto tutti nel paniere: lo 0.2% del totale – ed il Dow Jones si aggiungono all’elenco degli indici che hanno raggiunto un nuovo massimo storico. La partecipazione è plebiscitaria: le azioni del Russell 3000 in uptrend (posizionamento sopra la media mobile a giorni) sono ai livelli più consistenti dal 2013, le azioni dello S&P500 in analoga condizione sono l’82% del totale, e nel paniere del MSCI Euro ben 110 società, su 120, navigano sopra la media mobile a 50 giorni.
Sono dati che scivolano sovente nell’indifferenza di chi presta poca attenzione alla qualità dei movimenti di mercato, ma che confermano le aspettative di un ultimo bimestre all’insegna del rialzo, anticipate sin dall’Outlook di inizio anno, e confermate ad ottobre da un confronto storico che sta continuando a fornire grandi gratificazioni.
Il fatto che la maggior parte degli investitori si tenga scrupolosamente alla larga dal mercato, conferma la bontà del posizionamento assunto. Nelle ultime quattro settimane, riporta la ICI (l’equivalente americano della nostra Assogestioni), la raccolta netta di fondi comuni ed ETF azionari domestici, è risultata pari a -44 miliardi di dollari: un dato superato dal 97.5% di tutte le rilevazioni degli ultimi sette anni. Le borse salgono, mentre gli investitori restano a guardare: praticamente il film degli ultimi dodici anni.
E dire che le novità non mancano. Nelle ultime due settimane quattro settori, sugli undici dello S&P500, hanno conseguito un saldo superiore al 10%: energetici, finanziari, industriali e Materials. Non accadeva dal 2009. La rotazione settoriale sta fornendo nuova linfa al mercato.
Questa nuova leadership sta manifestando effetti a tutti i livelli. In Italia, dove il settore Value è dominante, il FTSE MIB (future) ha inanellato una rara sequenza di ben nove candele bianche consecutive. Vuol dire che la chiusura risulta superiore all’apertura. Le stesse borse europee iniziano a mostrare segni di dominanza rispetto a Wall Street. Non a caso in questo momento: subito dopo il conseguimento di un saldo inferiore al -25% in termini di confronto fra le performance a 12 mesi di Eurostoxx50 e S&P500. Il Rapporto Giornaliero di oggi ancora una volta propone i precedenti dal 1988 di questo scostamento estremo: la reazione successiva dovrebbe essere conosciuta da ogni investitore.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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