La Fed non dispone di una teoria sull'inflazione

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 16/05/2024 17:01

Wall Street ad un passo dai massimi storici di fine marzo. L'analisi ciclica suggerirebbe un consolidamento, giusto il necessario per riallineare le quotazioni alle indicazioni dei modelli previsionali: efficacissimo da inizio anno nell'anticipare la tendenza di mercato.

Mercati USA visibilmente fermi, in attesa del sentito dato di domani sulla variazione dei prezzi al consumo nel passato mese di aprile. La calma piatta non è eccessiva, visto che metà dell’incremento dei rendimenti dei Treasury nell’ultimo anno, è riconducibile alle sole sedute del rilascio del CPI.
Si può stigmatizzare l’atteggiamento non proattivo della Federal Reserve, che ufficialmente basa le sue decisioni di politica monetaria su un dato per sua natura lagging. Ma è evidente che le banche centrali non dispongano ancora di una organica e moderna teoria dell’inflazione, e ne hanno fornito ampia prova nella fase iniziale della crescita dei prezzi al consumo, giudicata «temporanea», e nella fiducia ferrea circa un ritorno che fatalmente tarda verso l’obiettivo ufficiale del +2.0% annuale.

Ad ogni modo il mercato a termine è alquanto tiepido, scontando soltanto 1 probabilità su 4 che il Fed Funds rate sia limato a fine luglio, e nel complesso soltanto il 60% di probabilità che il costo ufficiale del denaro sia ritoccato prima delle elezioni presidenziali. Ma è pacifico che queste proiezioni ben poco rappresentano, oggi, a così prolungata distanza di tempo dai FOMC.
La sequenza benigna sul Dow Jones, abbastanza eccezionale, si interrompe dunque in attesa degli sviluppi. Il tono favorevole del mercato essendo stato corroborato dall’ottima stagione degli utili, che volge ormai al termine: con il 92% delle società che hanno riportato, il 79% delle trimestrali è risultato superiore alle previsioni in termini di utili riportati; con un volume di EPS in crescita di oltre il 7% rispetto ad un anno fa.
A risultato ormai acquisito, è probabile che le quotazioni azionarie ora si concedano una licenza, consolidando fino al termine di questa decade, in ossequio alle prescrizioni cicliche del Delta System, nonché ai diversi modelli previsionali contemplati.

In effetti il brillante rally delle ultime tre settimane da un lato ha avvicinato lo S&P500 ai massimi storici, dall’altro però lo ha allontanato dal percorso ottimale delineato: il ToY setup contemplerebbe la possibilità nei prossimi giorni di un avvicinamento, anche se è sempre arbitrario puntare sulle correzioni: meglio restare concentrati sulla tendenza di fondo.
Al momento Wall Street vanta un saldo abbondantemente superiore al 5% rispetto all’inizio dell’anno. In simili circostanze il prossimo mese di giugno manifesta una ben precisa intonazione, come esaminiamo analiticamente nel Rapporto Giornalieri di oggi.

Gaetano Evangelista

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