La Bank of Canada rompe gli indugi

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 23/04/2021 10:19

Primi assaggi di normalizzazione monetaria in America. Il confronto fra mercato azionario e titoli di Stato raggiunge un crocevia decisivo, dopo una performance superiore al 110% nel giro di poco più di un anno. Il ruolo chiave dell'inflazione di aprile.

Si registra una prevedibile reazione dopo il tonfo di martedì. La settimana successiva alle scadenze tecniche di aprile è tradizionalmente favorevole, specie nelle annate positive come questo 2021. In particolare gli indici USA brillano nelle tre sedute centrali dell’ottava: per lo S&P500 la possibilità di migliorare ulteriormente il massimo storico, prima di qualche altro giorno di consolidamento, è attualissima.

Come già evidenziato, questa fase incerta – da sempre aprile è propizio per gli investitori nella prima frazione... – è preludio ad un mese di maggio che si candida ad ospitare i massimi di mercato perlomeno del primo semestre. Sulla seconda metà dell’anno, sulle dinamiche e sul massimo drawdown attendibile, ci siamo espressi ripetutamente: in questa sede e nelle risposte ai quesiti degli abbonati. Non ci ripeteremo. La prospettiva di ulteriori incrementi dell’indice dei prezzi al consumo nel mese corrente, però, induce un’ulteriore riflessione che nel Rapporto Giornaliero di oggi condividiamo per la prima volta con i lettori.

Tornando in America, ma a nord di Wall Street, ieri ha fatto notizia l’uscita della Bank of Canada: la prima fra gli istituti di emissione occidentali a ridurre l’accomodamento monetario in atto. La BoC ha ridotto gli acquisti programmati di titoli di Stato di 1/4: da 4 a 3 miliardi alla settimana. Ciò ha ovviamente indotto un balzo del Loonie, ma soprattutto ha aperto le danze: quale sarà la prossima banca centrale a rimodulare la politica monetaria ultra-accomodante? che nessuno si azzardi di rivolgere lo sguardo verso il governatore Powell...
Specie ora che i tassi di interesse accennano un rientro, dopo essere saliti vertiginosamente da agosto in poi. Il peggior trimestre per i bond (Barclays Aggregate Bond Index) dal 1981 è ancora ben vivido nella memoria di tutti gli investitori.

L’effetto combinato di due dinamiche contrapposte (azioni su, titoli di Stato in caduta libera) ha provocato una delle performance più spettacolari della storia da parte dello Stock/Bond ratio: +113% in meno di tredici mesi. Il rapporto in questione si è prodotto in un coast to coast memorabile: salendo dalla parete inferiore di un canale ascendente storico all’estremo superiore di questo percorso. Rimandiamo al rapporto di oggi per le ulteriori considerazioni a questo punto di natura strategica sulla posizione raggiunta da questo confronto decisivo per i portafogli di tutti gli investitori.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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