L'ascesa di Kamala Harris rilancia le prospettive delle borse europee

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 25/07/2024 08:36

Un eccesso di ottimismo si combina con una stagionalità non più favorevole, nel definire un quadro di vulnerabilità che accentua le reazioni negative all'arrivo delle prime trimestrali che contano. Si lavora al consolidamento dopo il brillante primo semestre.

La stagione delle trimestrali entra nel vivo. Tesla delude le aspettative e dopo la chiusura di ieri trascina verso il basso gli indici. Anche Alphabet contraria gli investitori. Il rimbalzo abbozzato negli ultimi giorni sembra perdere colpi.
Due sono le spiegazioni plausibili in ottica di breve periodo. La prima fa riferimento alla stagionalità: prevedibilmente brillante nella prima metà di luglio, meno favorevole fino alla fine del mese. Era noto, e ci sta.
La seconda poggia su un sentiment benigno esuberante: sia i piccoli investitori, monitorati da AAII, sia advisor ed analisti, censiti da Investors Intelligence; mostrano una prevalenza di rialzisti: addirittura oltre il 50 ed il 60 percento, rispettivamente. Una configurazione rarissima, che in effetti nel breve-medio periodo impedisce ulteriori apprezzamenti.
Nulla che non si sappia: lavoriamo alla possibilità che i prossimi due mesi facciano registrare un ristagno delle quotazioni di Wall Street, a prescindere dall’esito delle trimestrali. La buona notizia è che i setup quantitativi maturati nella prima metà dell’anno, precludono la possibilità di vistosi affondi da parte degli Orsi. 

Ritornando alla questione del sentiment, il setup citato ha fatto registrare nei dodici mesi successivi un drawdown medio, per lo S&P500, del 5.4%. Naturalmente si registrano escursioni avverse superiori ed inferiori (in fondo, si tratta di una media); ma questo fornisce la misura di quanto si possa prefigurare un consolidamento nei mesi a venire.
Casomai la novità emersa negli ultimi giorni, riguarda i rapporti di forza fra i due listini atlantici. Con la discesa in campo di Kamala Harris, le probabilità di affermazione di Donald Trump alle elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre si sono assottigliate.

Come è ragionevole che sia, sussiste una relazione inversa fra la probabilità del tycoon newyorkese di trovare riscatto nelle urne, e la forza relativa delle borse europee, come il Rapporto Giornaliero di oggi illustra: d’altro canto, l’imposizione di tariffe e l’inaugurazione di una nuova guerra commerciale, depongono a sfavore del commercio internazionale, ed un’area esposta come l’Europa ha tutto da rimettere. Così, la flessione delle probabilità stimate dai siti di scommesse, da un picco del 69% il 15 luglio, al 55% di ieri, dovrebbe adesso favorire il recupero dell’Eurostoxx rispetto allo S&P500.

Gaetano Evangelista
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