Il Toro a Wall Street sta per festeggiare l'ottavo compleanno

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 22/02/2017 16:41

Si festeggia a Wall Street la formazione di nuovi massimi storici. Gli Orsi hanno tentato di esorcizzare questo scenario roseo alcune settimane fa, puntando il dito contro la copertina di Barron's che profetizzava un target apparentemente ambizioso per il Dow Jones: 30.000 punti, entro il 2025. Ma abbiamo fatto notare, quella proiezione equivale ad un ritmo di crescita annualizzato (+5.2%) casomai deludente, rispetto al corrente bull market, che ha visto il Dow Jones crescere ogni anno in media del 15%, in termini composti.

A proposito: fra pochi giorni celebreremo l'ottavo compleanno di un'esperienza storica irripetibile: a 2.906 giorni, il Toro iniziato a marzo 2009 è risultato il secondo più lungo della storia, e di mille giorni più prolungato del bull market del 2003-2007. Auguri! Questa straordinaria esperienza risulta così travolgente da aver addirittura ignorato la stagionalità tipicamente negativa che caratterizza il primo trimeste dell'anno post-elettorale. Non a caso: come abbiamo rilevato in sede di 2017 Yearly Outlook, l'eccezionale combinazione di fattori stagionali invernali (rally di Natale, rally nelle prime cinque sedute dell'anno e saldo positivo a gennaio) legittima per Wall Street proiezioni ben più ambiziose, per l'anno corrente, di quelle caute fatte sinora trapelare dalla stampa specializzata.

Questo stato di grazia stride, in contrasto alla condizione dei listini europei. Beneficiati da un flusso di dati macro ben superiori alle attese della vigilia, le borse del Vecchio Continente hanno iniziato non a caso a sottoperformare quando il CESI ha svoltato verso il basso, in rapporto al CESI degli Stati Uniti. L'Eurostoxx50 ha rialzato la testa, ma fa nuovamente i conti con la resistenza, fra 3340 e 3390, che l'ha contenuto all'inizio dell'anno. Il superamento di questa barriera spingerebbe l'indice fino alla successiva proiezione, mostrata nel rapporto di oggi. È il caso di attendere che si concretizzi la rottura, prima di celebrare il Toro anche sui listini europei.


Gaetano Evangelista
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