Il più grave crash della storia

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 10/10/2023 07:07

Inizia una settimana cruciale per i mercati azionari, con le banche di Wall Street che rilasceranno le trimestrali di bilancio. L'aumento dei tassi si potrebbe far sentire sui bilanci, ma ancor prima sui portafogli di investitori decisamente malconsigliati.
 

Continua a consumarsi, nonostante gli auspici disperati degli esperti, la crisi del mercato obbligazionario. Il TLT, il popolare ETF sui titoli di Stato USA a lunga scadenza, cede adesso il 51% dai massimi: un crollo paragonabile a quanto sacrificato da Wall Street dopo lo sboom della new economy del 2000-2002 (-49%), e dopo il crash del 2007-9 (-56%); con la non trascurabile differenza che questi erano ritenuti titoli “privi di rischio”, che ora devono guadagnare più del 100% per tornare al punto di partenza. Auguri.

Il Decennio Perso per gli investitori in bond, con un saldo ora negativo, anche tenuto conto delle cedole intascate, in dieci anni di detenzione di un Treasury Note, rivela drammaticamente dove in realtà si fosse formata la bolla speculativa negli anni recenti. Non certo sul mercato azionario il quale, nonostante gli strali degli autoemarginati, mette a segno una performance a 5 e 10 anni annualizzata inferiore alla media storica.

E ciononostante, i flussi di investimento si dirigono ancora verso il mercato obbligazionario: per la 34esima settimana consecutiva, con ben 158 miliardi di dollari affluiti ai Treasury soltanto dall’inizio dell’anno. Qualcuno non ha ben capito cosa stia succedendo. Ma magari siamo noi, chi lo sa.

Tornando a Wall Street, lo S&P500 reagisce dopo aver formalizzato una capitolazione, maturata oltretutto a ridosso della media mobile a 200 giorni. Sulla carta il consolidamento atteso fino ai primi giorni di ottobre si è compiuto, con la chiusura di venerdì sera che scongiura una quinta ottava negativa consecutiva, che avrebbe un tantino indispettito gli osservatori più attenti. L’unico aspetto spiacevole è stato il mancato superamento, davvero di misura, della resistenza giornaliera, che giustificherebbe nelle prossime ore un ripiegamento prima dell’assalto definitivo al primo livello di resistenza.

Il Rapporto Giornaliero di oggi mostra il sostegno dinamico che negli ultimi dodici mesi ha contenuto il mercato azionario americano. I minimi di otto 2022, di fine dello scorso anno e di marzo di quest’anno collocandosi ben a ridosso di questo spartiacque tecnico. Sotto questa prospettiva è tollerabile qualsiasi ripiegamento che non spinga le quotazioni dello S&P al di sotto di quest'argine.

Entriamo in una settimana rilevante, con l’avvio negli USA della stagione delle trimestrali. Venerdì fra le altre riporteranno Citi, JP Morgan, Blackrock e Wells Fargo. Le aspettative sono piuttosto contenute: gli EPS sono previsti stabili rispetto ai livelli di un anno fa. Vedremo se l’asticella delle attese è stata sapientemente abbassata in modo da creare lo spazio per sorprese benigne per il mercato.

 

di Gaetano Evangelista

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