Il fattore macro che condiziona l'andamento intermarket

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 08/07/2015 14:01

La seduta di ieri a Piazza Affari è stata meno drammatica, in termini di profondità del ribasso rispetto a quello del giorno precedente; ma è stata avvertita con maggiore sofferenza da parte degli investitori. Finalmente il Panic Index si è smosso da livelli inaccettabilmente infimi, e il mercato finalmente manifesta una formale capitolazione: registrata dall'indice e da ben 19 società su 40 che compongono il paniere del MIB. Questo evento può generare una reazione anche rabbiosa verso l'alto, ma l'onere della prova spetta ai compratori: fino a quando non si sperimenterà una eventuale e non garantita chiusura oltre il massimo di ieri, la pendenza del listino sarà irrimediabilmente compromessa.

Che Piazza Affari sia destinata a realizzare nuovi minimi, è testimoniato proprio dalla consistenza dei recenti ribassi: con quella di ieri, sono ben tre le sedute pesantemente negative negli ultimi sette giorni; per tali intendendosi una flessione di entità pari o superiore al 3%. Il fenomeno è piuttosto raro, essendosi stato registrato soltanto altre 8 volte dal 1998 ad oggi; ma il seguito è sempre stato piuttosto definito, come commentiamo dettagliatamente nel Rapporto Giornaliero di oggi.

Alla fine, risulta confermata la preferenza per il listino americano rispetto alle borse europee; e non è soltanto la chiusura sfrontatamente positiva di ieri sera a Wall Street a confermarlo. Le borse quest'anno sono risultate parecchio sensibili al flusso di dati macro, e gli eventi esogeni (Grecia, per dirne uno; o anche il bear market in Cina) hanno "soltanto" aggiunto rumore ed esasperazione ai movimenti. Il grafico nel rapporto di oggi ripropone il confronto fra le performance a quattro mesi di Eurostoxx50 e S&P500, e la differenza fra i CESI delle due sponde dell'Atlantico: pur fra temporanei disallineamenti, come quello recente, la sovrapposizione è spettacolare. E conferma, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, cosa ha condizionato le performance relative dei mercati azionari globali.



Analisi a cura di Gaetano Evangelista
Fonte: www.ageitalia.net

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