Il destino dei mercati, nelle mani delle Magnifiche Otto

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 18/09/2020 12:34

Si incominciano a scorgere peraltro i prodromi di una rotazione settoriale. Materials, Energy ed industriali ieri si sono ben comportati; ma gli indici sono stati affossati dal pessimo andamento di tecnologici e settori limitrofi.

Il giorno dopo l’attesa riunione del FOMC il mercato non disattende le attese poco incoraggianti maturate sul mercato a termine: aprendo in territorio negativo, e mantenendo questo saldo fino a fine seduta. Incoraggia la reazione manifestatesi, ma la sensazione è che il consolidamento richieda ancora del tempo.
Dopo le sistemazioni tecniche di oggi, difatti, incomincia negli Stati Uniti una delle settimane più impegnative per il mercato azionario; non tanto in termini di performance, quanto di probabilità di ribasso: secondo lo Stock Traders’ Almanac lo S&P500 essendo sceso, nella settimana successiva alle scadenze tecniche trimestrale di settembre, in ben 24 degli ultimi 30 anni, conseguendo una performance media del -0.95%.
Si potrebbe sospettare che il mercato abbia anticipato alle ultime settimane la debolezza calendarizzata la prossima ottava; ma, con l’indice sceso sotto i supporti di breve periodo, la cautela sarebbe prescrivibile almeno fino al recupero dei 3430 punti.
Si incominciano a scorgere peraltro i prodromi di una rotazione settoriale. Materials, Energy ed industriali ieri si sono ben comportati; ma gli indici sono stati affossati dal pessimo andamento di tecnologici e settori limitrofi. Nonostante il sacrificio di mezzo punto percentuale, l’ampiezza di mercato è risultata positiva, con prevalenza di azioni in rialzo ed un rapporto A/D migliore della seduta precedente.
L’attenzione dunque ora si concentra sul settore tecnologico: siamo davvero in presenza di un cambio di leadership? e cosa comporterà questo per la performance assoluta del comparto in questione?
In termini medi, le “Magnifiche Otto” del listino americano hanno subito dal picco del 1° settembre una contrazione del 15%. Fra febbraio e marzo, il calo risultò di gran lunga superiore: -25%. Allora come oggi, però, il declino si è manifestato all’interno di un evidente percorso ordinato di crescita. Così come sei mesi fa la ripartenza fu favorita dalla sollecitazione della parete inferiore del canale ascendente, l’auspicio è che questo consolidamento si esaurisca nei prossimi giorni, senza violare questo margine.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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