I Tori hanno ragione. Gli Orsi dimostrino il contrario

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 03/03/2021 09:19

Rispetto a dodici mesi fa l'apprezzamento supera ora il 50% per lo S&P500. Negli ultimi decenni, una garanzia di continuazione del rialzo nel lungo periodo. Al punto da mettere in dubbio i target (troppi timidi?) proposti nel 2021 Yearly Outlook, e non ancora raggiunti.

Dopo aver sperimentato un consolidamento di circa il 3% dai massimi di due settimane fa, i mercati azionari tornano ad essere interessati da una intensa corrente di acquisti. Per lo S&P500 ieri è stata la seduta migliore da giugno; Nasdaq e Russell fanno addirittura meglio, con progressi superiori al 3%. La stagione degli utili del quarto trimestre si è ufficialmente conclusa, per cui l’attenzione si sposta sui dati macro; che ieri hanno fornito un ISM Index ai livelli più elevati degli ultimi quarant’anni.
Difficile deprecare la scelta dei compratori di sfruttare questo simbolico sconto per aggiungere posizioni in portafoglio, sebbene la guardia debba restare ancora opportunamente alta. Malgrado la fiammata di ieri sera a Times Square, il Nasdaq ha totalizzato scambi per poco più di 5 miliardi di azioni: non proprio un viatico verso ulteriori progressi nell'immediato, dati storici alla mano. Come documentato nel Rapporto Giornaliero di oggi, nel brevissimo dunque i margini verso l’alto appaiono contenuti, mentre sempre concreta resta la probabilità di un riallineamento verso il percorso ideale suggerito dai modelli previsionali, che abbiamo contemplato la settimana passata, e a cui rimandiamo.
Allargando la visuale, il confronto con le quotazioni depresse di un anno fa, e d’altro canto l’ottimo andamento degli ultimi dodici mesi, spingono ora la performance annuale dello S&P500 sopra la simbolica soglia del 50%. Gli investitori sentitamente ringraziano.
Abbassando opportunamente l’asticella, dal 1990 ad oggi si scorgono solo tre precedenti analoghi: a gennaio 1996, ad inizio 2004 ed a febbraio 2010. In tutti questi casi, una simile performance, lungi dallo zavorrare il mercato per eccesso di “rialzismo”, pose le basi per ulteriori progressi nei mesi (ed anni) successivi. Magari questa volta potrebbe non funzionare, ma i Tori giustamente argomentano: «e perché mai? che siano gli Orsi a dimostrare il contrario». Ancora una volta, come dare loro torto?

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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