Gli investitori sono nervosi ma il mercato regge

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 23/05/2017 15:29

Talvolta i mercati sono imprevedibili. Da tempo la volatilità risultava contenuta, ed ecco che arriva l'exploit di giovedì-venerdì, che produce la passata ottava la variabilità più accentuata degli ultimi tre mesi a Piazza Affari; degli ultimi due mesi a Wall Street. Il pretesto sono state ancora una volta le notizie provenienti dalle stanze della Casa Bianca; che però, a consuntivo, hanno provocato un ripiegamento decisamente contenuto degli indici: le borse mondiali hanno perso appena 180 miliardi di capitalizzazione e, per quanto ci riguarda da vicino, S&P500 e MIB hanno terminato l'ottava praticamente invariati rispetto ad una settimana fa.

Il nervosismo degli investitori si è percepito più in termini di spostamento di flussi: il mercato obbligazionario mondiale ha guadagnato oltre 800 miliardi di dollari di valore, sospinto dal collasso delle aspettative inflazionistiche, dall'inversione della curva dei rendimenti in Cina e dall'incertezza politica in USA; nonché, s'intende, da quasi 10 miliardi di dollari di flussi di investimento netti. Allo stato attuale la parola che inizia con la lettera "i", che fece crollare Nixon e Wall Street, non intimorisce, viste le profonde differenze fra la fragile economia americana del 1973 e quella ben più salutare del 2017; tuttavia la persistente caduta del CESI limita gli slanci di Wall Street e giustifica il tendenziale maggior apprezzamento per i bond.

A Piazza Affari non è cambiato molto, rispetto ad una settimana fa. L'indice MIB si è cimentato nel test dell'ex resistenza, ora supporto, "poco sotto i 21 mila punti". Giovedì la borsa italiana si è cimentata in un pattern di inversione di tendenza, coinciso curiosamente con una data del Delta System, che negli Stati Uniti ha colto apparentemente un minimo. Venerdì abbiamo invece conseguito un Landry TRIN Reversal, che allo stato attuale rilancia le sorti del nostro listino. Allo stato attuale l'inversione rialzista così elegantemente formalizzata a novembre, quando fu superata la media mobile di medio periodo, è ancora in essere: e lo sarà perlomeno fino a quando reggerà questo argine dinamico, così efficace nel contenere tutte le correzioni degli ultimi sei mesi.


Gaetano Evangelista
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