Gli investitori saluteranno il 2020 non senza rimpianti

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 10/12/2020 15:45

A poche settimane dalla fine dell'anno, mancano soltanto un paio di punti percentuali al conseguimento di un target ambizioso, delineato a gennaio; e che due mesi dopo sembrava sfuggire di mano. Sono necessitati nove mesi di paziente lavoro di ricostruzione.

Alla fine della fiera, gli investitori saluteranno questo eccezionale 2020 con qualche rimpianto. Nonostante una spessa coltre di incertezza, per usare un termine morbido, tutti i mercati azionari mondiali hanno messo a segno robuste performance, conseguendo in non pochi casi nuovi massimi storici: perlomeno in termini di MSCI ACWI equiponderato, come rilevato l’altro giorno.
Gli USA offrono il loro contributo, oltretutto in termini di capitalizzazione. I principali quattro indici americani – Dow Jones, Nasdaq, Russell e S&P500 – hanno raggiunto nuovi picchi assoluti, replicando la performance simbolica conseguita a giugno: quando il mercato come si ricorderà fornì un upgrade strategico, producendo un segnale di ingresso da ADT11 (segnale poi replicato ad ottobre). Questo è l’elemento che nei mesi passati ci ha persuaso circa il rialzo a cui abbiamo assistito: una straordinaria prova non soltanto in termini quantitativi – di saldi, e di continuità – ma anche sotto la prospettiva della qualità del rialzo: partecipazione, e Up Volume dominanti.
Si può rimanere legittimamente esterrefatti circa la capacità palesata dal Nasdaq di chiudere in territorio positivo (finora) il 62% delle sedute di quest’anno –migliore intensità rialzista a Times Square degli ultimi quaranta anni... - ma lo stupore viene meno se si considera che gli ultimi nove mesi sono stati quasi interamente dedicati a ricostruire quanto devastato dal crollo di febbraio-marzo. Soltanto in minima misura la performance messa a segno è, per così dire, “originale”.
Esemplare il confronto fra il 2020 dello S&P500, e la proiezione proposta a gennaio in sede di 2020 Yearly Outlook: ad evidenza, con il nuovo massimo assoluto di ieri, mancano appena un paio di punti percentuali per raggiungere il target ambizioso delineato all’inizio dell’anno. Chi l’avrebbe detto. Possiamo essere soddisfatti per quanto conseguito quest'anno.
Sarà interessante ora verificare l’entità dei setup stagionali di questo inverno: risulterà un primo input su cui lavorare per delineare il percorso dei mercati per il 2021. Ma di questo, avremo modo di discutere fra poche settimane in sede di Outlook annuale.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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