Gli investitori italiani hanno già scontato il peggio?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 02/12/2016 16:00

Siamo dunque giunti alla vigilia del terzo, sentitissimo appuntamento geopolitico di quest'anno. Dopo il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea, dopo le elezioni presidenziali USA, mancano ormai poche ore all'apertura delle urne in Italia. Piazza Affari pesa per meno dell'1% nel paniere del MSCI ACWI, ma è opinione comune che le sorti della nostra piccola nazione possano propagarsi al resto d'Europa e dunque del mondo. Aspetto curioso: la mobilitazione degli elettori è stata anticipata anche stavolta da un vistoso recupero del mercato azionario domestico, al pari di quanto occorso nel mondo anglosassone, subito prima di un esito che in ambo i casi ha rovesciato il consenso della vigilia.

Gli investitori si chiedono se il deterioramento delle misure della solvibilità della repubblica italiana di mercato - dai CDS a 5 anni agli spread di rendimento - abbiano già prezzato appieno gli scenari più avversi. Solitamente si confronta il costo dell'indebitamento con quello del benchmark decennale tedesco; ma troviamo in questo momento altrettanto significativo, se non di più, il raffronto con il rendimento degli OAT francesi a lunga scadenza: essendo la repubblica transalpina attraversata da un'incertezza politica che conoscerà il suo zenit la prossima primavera.

Come si può notare, a 120 punti base Italia e Spagna condividevano lo stesso spread di rendimento rispetto alla Francia subito dopo il referendum britannico. Da allora le due misure hanno assunto direzioni divergenti: lo spread Spagna-Francia si è ulteriormente ridotto, assestandosi negli ultimi tre mesi attorno agli 80pb; lo spread Italia-Francia è invece salito ulteriormente, toccando un massimo una settimana fa a 133pb. È il livello più consistente da agosto 2014.

Senza dubbio si profila una specificità italiana. Ma, tornando alla domanda iniziale, non sarà che il deterioramento degli spread ha già assunto livelli di parossismo?


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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