Finché agli investitori non uscirà il sangue dal naso

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 14/04/2022 10:42

Il Long Bond negli Stati Uniti cede il 23.5% dai massimi: il sacrificio più consistente subito da questa generazione. Il rialzo dei rendimenti è tale che ora persino lo yield a due anni negli Stati Uniti, si colloca sopra il rendimento medio delle azioni delle compagnie dello S&P500.

Al termine di una nuova seduta negativa, negli Stati Uniti, per le principali asset class a disposizione – azioni e titoli di Stato – gli investitori iniziano a realizzare che questo ciclo monetario restrittivo è diverso da quello del 2018: quando la combinazione di aumenti dei tassi ufficiali e bilancio della banca centrale americana in ridimensionamento, mandò al tappeto le borse, provocò fibrillazioni per il mercato monetario, restringendo in modo insostenibile le condizioni finanziarie complessive, ed alfine costringendo Powell ad una precipitosa marcia indietro.

Come hanno ribadito chiaramente e fermamente le autorità monetarie, c’è la determinazione a “far uscire il sangue dal naso” degli investitori, pur di piegare l’inflazione verso il basso. Il sacrificio imposto alla popolazione che ha goduto di un indubbio effetto ricchezza negli ultimi due anni, va ad evidente beneficio di quel 40% dei cittadini americani che, stando alle statistiche, vanta un patrimonio netto non superiore ai mille dollari, e che fra poco più di sei mesi andrà a votare con la netta convinzione che la perdita di potere d’acquisto sia il motivo principale se non unico per cui da tempo abbia perso il sonno.

La convinzione dei banchieri centrali sta provocando un vero e proprio tumulto in capo al mercato finanziario dove da tempo si ravvisano e denunciano le condizioni di bolla: quello obbligazionario. Il Long Bond negli Stati Uniti cede il 23.5% dai massimi. Che non è la perdita peggiore di sempre, ma di sicuro risulta il sacrificio più consistente subito da questa generazione. Il rialzo dei rendimenti è tale che ora persino lo yield a due anni negli Stati Uniti, si colloca sopra il rendimento medio delle azioni delle compagnie dello S&P500.
Il TINA (There Is No Alternative; al mercato azionario, s’intende) non esiste più; soppiantato ora da un nuovo acronimo: BABY. Che sta per “Bonds Are a Better Yielder”.

Se l’Equity tutto sommato tiene le posizioni, è soltanto perché il declino del Price/Earnings, riflesso di tassi di interesse in aumento, è compensato da un aumento degli utili per azione: numeratore determinante del rapporto EPS/i che spiega il valore fondamentale di mercato.
Ma non è detto che questa immunizzazione duri a lungo, stando al modello previsionale che riproponiamo nel Rapporto Giornaliero di oggi, e che dall'inizio dell'anno ha svolto un lavoro spettacolare nell'anticipare l'andamento di Wall Street.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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