Draghi e Yellen indispettiscono i mercati

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 29/06/2017 12:18

Banchieri centrali martedi scorso al centro della scena. Le dichiarazioni di Draghi hanno rilanciato la possibilità che il tasso BCE sia rivisto verso l'alto fra un anno: sembra poco, ma pochi mesi addietro il mercato prezzava in 60 mesi la probabilità di un intervento sul costo ufficiale del denaro. Così l'euro, che ad inizio anno quasi tutti indicavano destinato alla parità contro dollaro, è schizzato ieri verso il nostro target a 1.135 contro il biglietto verde; con il consenso che ora ovviamente si produce in proiezioni altrettanto improbabili quanto quelle di sei mesi fa.


Negli Stati Uniti la signora Yellen ha versato benzina sul fuoco, escludendo l'insorgere di una nuova crisi finanziaria «in our lifetime». Esamineremo nel prossimo Outlook semestrale le probabilità effettive di una simile eventualità; ad ogni modo le improvvide dichiarazioni del Chair della Federal Reserve - spintasi fino a formulare valutazioni sulle condizioni fondamentali di Wall Street - hanno affossato il Nasdaq, memore delle non esaltanti performance precedenti del banchiere centrale: l'NDX ieri ha chiuso sotto la media mobile a 50 giorni, ponendo fine ad una sequenza pressoché straordinaria di ben 138 sedute sopra questo popolare benchmark tecnico. Di questo ci occuperemo analiticamente nel Rapporto Giornaliero di domani.
Tutto questo è l'evoluzione abbastanza prevedibile, non tanto dell'Hindenburg Omen che pure ha fatto ripetutamente capolino sulla borsa americana nei giorni passati, come documentato in questa sede; quanto dell'influsso del Delta System. L'approccio ciclico di Welles Wilder aveva segnalato correttamente il massimo dal quale Wall Street sarebbe scesa, e ora profetizza una flessione fino all'appuntamento che segnaliamo nel rapporto di oggi.


Nel frattempo Piazza Affari aggiorna l'appuntamento con i supporti: l'indice MIB è rientrato appieno nell'orbita della media mobile che da dicembre ne sta contenendo le fasi correttive. In ottica bullish ci sarebbe da essere indispettiti dal permanere delle quotazioni a ridosso di questo argine: che, fino a quando regge, formalmente garantisce sopravvivenza al rialzo; ma, nella sostanza, finisce per essere sfibrato dalla permanenza dell'indice su questi livelli. Finirà che un giorno ci ritroveremo con il MIB al di sotto di questa soglia e, venendo da un TD Sell Sequential setup su base mensile ormai definitivo, non sarà un bel dire...


Gaetano Evangelista
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