Chi godrebbe di una defaillance dei bond?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 30/11/2017 16:01

Che mondo bizzarro. Analisti che hanno completamente trascurato la possibilità che le borse sarebbero salite in concomitanza con l'avvio nel 2008/2009 del Quantitative Easing, adesso sono risoluti nel garantirci che i mercati azionari possano crollare con il prossimo avvento del Quantitative Tightening; sorvolando sulla possibilità che l'aumento dei tassi di interesse che sulla carta comporterebbero i minori acquisti di titoli di Stato da parte delle banche centrali, possano indurre gli investitori sul reddito fisso a defilarsi, reinvestendo i proventi in borsa. Se soltanto un decimo dei 50 trilioni di dollari di capitalizzazione del mercato azionario si spostasse sull'Equity, cosa accadrebbe alle quotazioni? proprio sicuri che le borse non apprezzerebbero una qualche defaillance del reddito fisso?

Il problema, al solito, è che si preferisce un approccio soggettivo e quindi emotivo, ad uno oggettivo e basato sulle probabilità. E dunque ad esempio si denuncia il tonfo di ieri del settore tecnologico, sacrificato nell'imminenza di una riforma fiscale che risulterebbe poco allettante per un settore già a basso carico fiscale effettivo; trascurando come un setup come quello di ieri - tecnologici in forte calo, finanziari in forte rialzo - sia stato registrato, in precedenza, fra le altre volte il 9 marzo 2009: dice niente questa data?

Poiché noi prediligiamo un approccio metodico e distaccato, non possiamo fare a meno di rilevare come l'andamento di quest'ultimo trimestre stia ricalcando in modo spettacolare il modello previsionale, proposto a metà settembre, e basato sul conseguimento di un nuovo massimo storico, da parte dello S&P, in occasione del mese citato. Una anomalia, secondo la vulgata tradizionale: eppure evento registrato una ventina di volte dal Dopoguerra ad oggi. Sulla base di questa casistica storica, a suo tempo proponemmo uno script che suggeriva, a questo punto del quarto trimestre, uno S&P in ulteriore crescita del 4.2/4.5%; come si collocava ieri sera l'indice? +4.24% rispetto al 30 settembre!...

I lettori del Rapporto Giornaliero di oggi sono invitati a prelevare dall'area loro riservata, la proiezione aggiornata che si estende fino a metà febbraio. Nel frattempo sarà stato pubblicato il 2018 Yearly Outlook, con una previsione - si spera, altrettanto brillante quanto quella di quest'anno - per i dodici mesi a venire.


Articolo a cura di Gaetano Evangelista
Fonte: www.ageitalian.net

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