Che succede quando il mercato sale più del dovuto?

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 13/06/2024 13:42

Seduta al cardiopalmo, quella del 12 giguno: con il rilascio del CPI di maggio negli Stati Uniti, seguito in serata dalla conclusione del FOMC. Scontato il nulla di fatto sui tassi, ma ci aspetta ben altro. E nel frattempo la tecnologia sale ad un nuovo massimo storico.

Piazze azionarie europee turbate dai contraccolpi politici delle elezioni di domenica per il rinnovo del parlamento europeo. Rumor di dimissioni del presidente Macron fanno impennare lo spread di rendimento decennale fra Francia e Germania, propagando onde d’urto al reddito fisso continentale e di riflesso al settore bancario dell’Eurozona.
Inevitabili le vendite piovute sui listini che più rappresentano il comparto finanziario: come Spagna e Italia, con il FTSE MIB che significativamente chiude al di sotto dell’orbita della media mobile a 50 giorni: all’apparenza neutralizzando la tendenza positiva scaturita dal minimo di ottobre, e suggerendo su questo fronte l’adozione di adeguate cautele.
Vedremo nelle prossime ore se si sarà trattato di un deciso consolidamento nell’ambito di una tendenza di fondo ancora robusta. Decisiva sarà venerdì sera la chiusura rispetto al long stop settimanale, già contenitivo in un paio di occasioni negli ultimi otto mesi. I tempi per una reazione non mancano, ma appunto essa dovrà essere convincente.

Ci sarà altro a cui pensare, oggi. Come noto a tutti, ci aspetta un uno-due niente male, con il rilascio dell’inflazione negli Stati Uniti, seguita poche ore dopo dalle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve. Verosimile assumere che i banchieri centrali calibreranno i loro orientamenti solo una volta acquisito il dato più recente circa la dinamica dei prezzi al consumo.
Se esprimersi sull’entità dei tagli del costo del denaro nei mesi a venire, dipende così tanto da un dato conosciuto poche ore prima, si comprende bene quanto arduo sia affidarsi a proiezioni sul livello più probabile del Fed Funds rate da qui alla fine dell’anno. Ma il mercato è in modalità benigna, ben potendo contare su dati macro che permettono di snobbare possibili ma sempre meno probabili limature del costo del denaro.

Tecnologia infatti ancora grande protagonista della seduta di ieri, con il SOX salito ad un nuovo massimo storico alla vigilia di una seduta così rilevante. Da quando esiste l’indice dei semiconduttori si contano 19 precedenti simili alla vigilia del FOMC: con il Nasdaq che ha sempre fatto registrare una ben precisa reazione nelle settimane successive.
Per i ribassisti, sarà necessario mantenere il digiuno forzato ancora per qualche tempo. Ormai sono passati 16 mesi dall’ultima volta che sullo S&P è stata registrato un -2% a fine seduta. Il modello previsionale riproposto nel Rapporto Giornaliero di oggi ci rammenta cosa succede a Wall Street quando la siccità ribassista si prolunga per oltre un anno: l’indice USA avendo fatto anche meglio nelle ultime 75 sedute.

Gaetano Evangelista

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