L'economia europea sorprende i più, tornando in territorio espansivo in termini di PMI Composite. Questo persuaderà la BCE ad ulteriori incrementi del costo del denaro. Un ulteriore mattone nel muro di paura su cui si sta arrampicando l'Eurostoxx.
Una prima metà del mese spumeggiante e ricca di indicazioni strategiche, è stata seguita finora da una seconda frazione più riflessiva. La notizia è che le quotazioni complessivamente più elevate non hanno attirato più di tanto i venditori; o, perlomeno, i realizzi sono risultati fisiologici e ben assorbiti.
Questo apre alla possibilità che, dopo il Santa Claus Rally ed il saldo positivo nelle prime cinque sedute dell’anno, anche il mese di gennaio termini con un saldo confortante. Si ricorderà come il bear market dello scorso anno fu preannunciato da una performance negativa al termine di gennaio, che replicava analogo saldo da parte del ToY setup. Il nostro setup stagionale preferito ufficialmente quest’anno ha steccato, ma l’indicazione risulta dubbia, come già commentato sul Rapporto Giornaliero. Sicché si profila, ad una settimana dalla fine del mese, una tripletta che fa giustamente eccitare.
Certo non sono tutte rose e fiori. Il rischio di errori da parte della Banca Centrale Europea è sempre in agguato. Ieri il delegato lituano ha ribadito la necessità di più di un rincaro dei tassi ufficiali da 50 punti base, e con l’approssimarsi della primavera gli scontri sul versante orientale dell’Europa sono a rischio di intensificazione.
Non bastasse, ieri ci si è messo un sempre indomito Jeremy Grantham, ad ammonire circa i rischi che Wall Street perda da qui alla fine dell’anno quasi il 20%, scivolando verso e forse anche oltre i 3200 punti. Tutto sommato, però, non una cattiva notizia: visto il track record del noto finanziere.
Una Banca Centrale Europea hawkish, la guerra in Ucraina, le denunce dei ribassisti: rischiano di innalzare quel muro di paura sui cui si arrampica tradizionalmente il rialzo. Ieri ci siamo soffermati sul sottile diaframma che separa l’Eurostoxx50 dal conseguimento di nuovi massimi.
Il rapporto di oggi mostra una prospettiva più ampia, con l’indice europeo a poca distanza dalla barriera che ne contenne lo slancio sul finire del 2021. Evidenti i target di mercato in caso di rottura.
A cura di Gaetano Evangelista
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