Borse in ripiegamento (ma non c'entra il Sell in May...)

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 08/05/2019 12:43

Come anticipato, l’aggiustamento doveroso era contemplato dai modelli previsionali, che stanno compiendo un egregio lavoro di anticipazione degli eventi. Ieri ci siamo soffermati sulle prospettive della borsa USA, in termini di durata e profondità dello storno.

La reazione dell’altro ieri, dopo l’apertura depressa dei mercati azionari, si è rivelata effimera. Piazza Affari consegue un nuovo minimo, sotto i colpi della lettera; ma ad avere la peggio sono gli altri listini azionari. Gongolano coloro che puntavano il dito in direzione dell’arcinoto pattern stagionale noto come “Sell in May”; ma, come rilevato nel rapporto tematico pubblicato alla fine di aprile, il fenomeno in questione risulta sopravvalutato: da quando esiste lo S&P500, negli anni in cui si giunge a maggio con un saldo positivo, il mese corrente ha conseguito un saldo medio del +1.06% (-1.61% viceversa nei casi in cui il primo quadrimestre si è chiuso con il segno negativo), che ha generato a consuntivo una performance cumulata di tutto rispetto. 

E non si tratta nemmeno delle bordate social del presidente americano. Sì, nell’immediato le dichiarazioni spiazzanti di Trump creano volatilità e gettano nello scompiglio chi ragiona per schemi precostituiti; ma alla lunga c’è correlazione positiva fra la retorica bellicosa dell’amministrazione USA, e l'andamento dei mercati; se si considera che il primo pronunciamento sul fronte dei dazi doganali sulle importazioni cinesi risalga a marzo 2018: quando lo S&P500 quotava 2600 punti, e proprio da allora inaugurava una tendenza che lo avrebbe portato a nuovi massimi.

Come anticipato da alcuni giorni, l’aggiustamento sacrosanto e doveroso era contemplato dai modelli previsionali, che stanno compiendo un egregio lavoro di anticipazione degli eventi. Il modello 0422 in particolare è stato ricalcato finora in modo impressionante dallo S&P500. Ieri ci siamo soffermati sulle prospettive della borsa americana, in termini di durata e profondità dell’aggiustamento corrente. Oggi vorremmo tornare su un altro modello: uno dei tanti che denunciava uno scollamento eccessivo verso l’alto da parte del mercato.

Ad evidenza Wall Street ha ricalcato la proiezione fornita all’inizio di aprile, discostandosene soltanto per maggiore intensità del rialzo prospettato. La flessione degli ultimi due giorni riporta lo S&P nell’alveo della proiezione fornita. Sotto questa prospettiva si tenderebbe ad escludere una immediata ripartenza; ma il grosso dell’aggiustamento sarebbe stato compiuto. Nel Rapporto Giornaliero di oggi offriamo una proiezione per la borsa USA per i prossimi sette mesi.


Analisi a cura di Gaetano Evangelista
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