Arriva l'Outlook semestrale di AGE Italia!

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 12/07/2024 12:30

Ci soffermiamo sul percorso più probabile per le borse, per il reddito fisso e per i principali mercati finanziari nella seconda metà dell’anno. Wall Street e Times Square celebrano la pubblicazione salendo a nuovi massimi storici.

La pubblicazione dell’Outlook semestrale di AGE Italia, interviene sotto i migliori auspici: a Wall Street e Times Square, S&P500 e Nasdaq raggiungono un nuovo massimo storico, facendo la felicità degli investitori. Beffati coloro che un po’ strumentalmente confidavano nel poco dimostrato fenomeno del “Sell in May” per conseguire uno storno delle quotazioni puntualmente mancato. Gli storici un giorno si soffermeranno su quello che è stato per tanti anni il più ignorato, poi minimizzato, poi avversato bull market di tutti i tempi.

Nell’Outlook per il secondo semestre, ci soffermeremo sul percorso più probabile per le borse, per il reddito fisso e per i principali mercati finanziari nella seconda metà dell’anno. Mentre a Wall Street gli strategist si defilano dalle loro responsabilità, rimuovendo alla chetichella improbabili obiettivi di fine anno; abbiamo preparato uno prospetto riepilogativo di tutte le stime proiettate dai diversi approcci proposti nelle oltre 160 pagine di Outlook, giungendo alla proiezione ufficiale e definitiva per il consuntivo 2024.
Dal minimo di ottobre 2022, quando si è concluso l’ultimo bear market, a ieri sera l’apprezzamento sfiora il 58%, senza considerare i dividendi. Siamo a 21 mesi di anzianità, a fronte di una durata media storica di cinque anni.

Ma ci occupiamo in altra sede del bull market. Giovedì 11 luglio è stato il CPI Day, e gli occhi di tutti gli investitori hanno cercato in vario modo sollievo dal rilascio di un dato che potrà confermare le timide aperture di credito avanzate da Powell in sede di testimonianza al Congresso. Il governatore della Fed sta lentamente spostando enfasi dalla dinamica dei prezzi al consumo, al deterioramento del mercato del lavoro: un processo perseguito prima con l’aumento dei tassi, poi con l’higher for longer; fino a questo punto. Adesso sembra che la Fed non gradisca più l’innalzamento della disoccupazione negli Stati Uniti.

Musica per le orecchie degli investitori, che confidano in un raffreddamento del costo del denaro, affinché giunga sollievo alle azioni rimaste attardate al termine di questo primo semestre; verosimilmente proprio per effetto dei (più) elevati tassi di interesse.
Il NYSE Composite fotografa bene questo stallo, fra leader incontrastati e società attardate. L’indice è contenuto da mesi da una barriera, conosciuta e segnalata da tempo, che ora sembra sul punto di cedere: a favore di una successiva proiezione invero alquanto eloquente.
È interessante notare come gli operatori esperti si siano cautelati da eventi avversi, accumulando opzioni put a copertura del portafoglio. Il put/call ratio sull’indice di Piazza Affari in termini medi mensili svetta ora ben oltre 2 volte. Ne riparleremo meglio nel Rapporto Giornaliero di domani.

Gaetano Evangelista

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