Alla scoperta dei "quasi" bear market

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 19/07/2019 09:46

L’Eurostoxx50 è da tempo alle prese con questo ultimo argine a 3540 punti prima del massimo di novembre 2017. L’indice ha arrestato la sua risalita, ma rimane come sospeso: in attesa di soppesare le forze dei ribassisti.


Continua la stagnazione delle quotazioni. Piazza Affari vede il momentum fisiologicamente sgonfiarsi, a comprensibile denuncia di una perdita di spinta ascensionale. Le resistenze hanno fino ad ora contenuto il mercato; senza indurre una definitiva inversione di tendenza. Che rimane positiva a tutti i livelli temporali.

In condizione tecnica similare si trova l’Eurostoxx50; da tempo alle prese con questo ultimo argine a 3540 punti prima del massimo di novembre 2017. L’indice ha arrestato la sua risalita, ma rimane come sospeso: in attesa di soppesare le forze dei ribassisti, potendo comunque sempre contare sul contributo del denaro, che abbonda al di fuori dei listini: il disimpegno sperimentato dal quarto trimestre dello scorso anno in poi è stato tale, che gli investitori in mano hanno liquidità da potenzialmente impiegare; non titoli da vendere.
L’idea è che questo galleggiamento proseguirà fino alla prossima scadenza ciclica del Delta System, per essere seguito da una ripartenza però soltanto di breve periodo. Depongono a sfavore considerazioni di natura stagionale, ma soprattutto l’ossequio del modello previsionale basato su tutti i casi in cui lo S&P500 è giunto ad un passo dalla definizione formale di bear market: che interviene quando, da estremo ad estremo, l’indice americano subisce una contrazione non inferiore al 20%.

Dal massimo di settembre al minimo pre-natalizio, per l’appunto, lo S&P ha perso il 19.8%. L’aspetto intrigante è che questi “quasi bear market” si sono manifestati in un numero sufficientemente ampio di casi, da consentire l’elaborazione di un modello previsionale.
Come si nota dal Rapporto Giornaliero di oggi, l’andamento del mercato negli ultimi sette mesi è stato pressoché aderente alla mappa previsionale formulata lo scorso inverno, e ciò induce a guardare con fiducia alla proiezione formulata per le settimane a venire.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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