Le intenzioni del Governo, spesso, passano proprio dal Reddito di Cittadinanza. In sostanza, è un po’ una misura spia su quanto il Governo ha intenzione di fare, perché è il sussidio più importante del nostro paese ed anche il più chiacchierato.
In sostanza, è il riferimento di molte famiglie e ciò basta per studiare le intenzioni future dell’Esecutivo. In questo caso, lo è stato veramente tra fine 2021 ed inizio 2022, perché le novità sono state davvero numerose ed in alcuni casi hanno cambiato (e non poco) i piani delle famiglie di beneficiari.
Ricordiamo che questa misura interessa circa 1,3 milioni di famiglie, arrivando a coinvolgere circa 3 milioni di singoli soggetti. Un numero veramente importante a ben pensarci, una fetta della popolazione assolutamente rilevante. Si capisce, quindi, perché ogni novità su questo fronte generi così tante conseguenze sia concrete, sia in termini di reazioni e dibattito pubblico.
Proviamo a fare il punto della situazione sulle novità del 2022, a partire proprio dalle ultime approvate ed operative da poco, dal 1° febbraio. In sostanza, ecco cosa è stato previsto dalla Legge di Bilancio 2022 e dall’ultimo decreto di disposizioni inerenti alla gestione della pandemia.
Reddito di Cittadinanza 2022: obbligo di Green Pass?
La questione senza dubbio più recente e delicata è quella relativa all’obbligo di Green Pass, almeno base, per ottenere il Reddito di Cittadinanza… ma è esattamente così?
Facciamo chiarezza partendo dal presupposto che si tratta delle disposizioni erogate con l’ultimo decreto-legge con le regole per il contenimento della pandemia. Ancora una volta, un decreto che cambia le regole per accedere a luoghi pubblici con il Green Pass, andando a complicare ulteriormente la situazione per i non vaccinati.
No, non c’è l’obbligo di essere vaccinati per chi riceve il Reddito di Cittadinanza. C’è però l’obbligo di recarsi una volta al mese in un centro per l’impiego per quei soggetti che ricevono il RdC, vale a dire circa il 30% dei percettori totali che è nella situazione adatta per il ricollocamento lavorativo.
Nei centri per l’impiego c’è infatti modo di rientrare nel mondo del lavoro, ma il nodo è un altro: per entrare nei centri per l’impiego serve il Green Pass, almeno base. Ciò significa che i percettori di RdC che fanno parte di questo 30% devono quanto meno sottoporsi a tampone entro le quarantotto ore precedenti. Una nuova importante regola da seguire, anche se come detto non è un obbligo di essere vaccinati.
Ma che sia quella la direzione? Impossibile dirlo ora.
Reddito di Cittadinanza 2022: si va verso l’obbligo vaccinale?
Come detto in conclusione del precedente paragrafo, impossibile dirlo ora. Infatti, è difficile pensare che il Governo neghi una misura come il RdC a chi non è vaccinato, anche se effettivamente potrebbe essere efficace in termini di campagna vaccinale. Secondo le stime, circa il 10% dei percettori rientrerebbe in questa situazione.
Un numero di famiglie comunque consistente che dovrà quanto meno sottoporsi a tampone, per ora. Un aspetto che però va in controtendenza rispetto a quanto già detto è relativo alla fine dello stato di emergenza: attualmente queste regole sono infatti confermate solo finché è attivo lo stato di emergenza, cioè attualmente fino al 31 marzo prossimo.
Cosa succederà dopo? Ancora una volta, difficile dirlo ora. Si tratta di uno spiraglio per tutti coloro che non si sono vaccinati, ma è anche vero che il Governo ha perseguito la linea della campagna vaccinale forte fino ad ora ed è difficile che decida di abbandonarla di colpo.
Reddito di Cittadinanza 2022: le altre novità
Le novità sul RdC sono numerose, come già anticipato in precedenza, ma di cosa si tratta esattamente? Oltre alla regola di recarsi una volta al mese nei centri per l’impiego, ci sono anche tante altre novità che vanno certamente tenute in considerazione.
Le più importanti riguardano ancora una volta il mondo del lavoro, in quanto è l’aspetto su cui il Governo ha voluto lavorare di più, essendo di fatto il vero e proprio punto debole del RdC. Cosa succede, quindi?
In pratica, sono state previste importanti conseguenze per chi dal 2022 dovesse rifiutare delle offerte lavorative congrue, in modo da incentivare tali soggetti ad accettarle e quindi essere reinseriti nel mondo del lavoro. L’obiettivo ultimo del RdC, infatti, è proprio questo, oltre naturalmente a sostenere economicamente le famiglie nel frattempo.
In caso di rifiuto della prima offerta lavorativa, si va incontro ad un “decalage”, cioè un taglio dell’importo. La prima offerta lavorativa deve essere entro 80km dalla residenza del soggetto e comunque a meno di 100 minuti di distanza con i mezzi pubblici. In caso di rifiuto, il taglio è di cinque euro al mese dal mese successivo al rifiuto stesso, ma viene applicato solo a chi riceve un sussidio totale superiore a 300 euro.
In caso di rifiuto della seconda offerta, che può invece essere su tutto il territorio nazionale, si va incontro ad una conseguenza ben peggiore: si perde il diritto al sussidio.
Il messaggio mandato dal Governo è ben chiaro e la musica sembra essere cambiata. Quello che era il punto debole del RdC deve diventare il suo punto forte, deve semplicemente alimentare un meccanismo che funzioni, che permetta un vero reinserimento lavorativo ai soggetti disoccupati. Obiettivo importante e assolutamente ragionevole.
Reddito di Cittadinanza 2022: attenzione ai documenti
Per quanto riguarda l’accesso al Reddito di Cittadinanza non è cambiato praticamente nulla, nel senso che i requisiti sono rimasti invariati rispetto al 2021 ed in questo senso non ha nulla da temere neanche chi era già beneficiario.
Come sempre, però, al 31 gennaio è scaduta la possibilità di rinnovare la Dichiarazione ISEE, strumento fondamentale per determinare l’accesso al RdC ed anche l’importo (insieme al coefficiente del nucleo familiare). Chi non avesse adempiuto a tale obbligo rischia di non ricevere il sussidio finché tale step non viene portato a termine.
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