Tributi locali: IMU e TARI, cosa sono e quali sono i loro codici tributo!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 16/11/2021 13:16

Ogni anno milioni di cittadini e contribuenti italiani sono chiamati a pagare due dei tributi locali più famosi, IMU e TARI. L'IMU è l’Imposta Municipale Unica, la TARI è la Tassa sui Rifiuti.

L'IMU è un'imposta, ovvero un tributo obbligatorio che i cittadini sono tenuti a versare senza ricevere un beneficio diretto in cambio dallo Stato.

La TARI è una tassa, ovvero un corrispettivo che il cittadino paga per ricevere un servizio personale o di pubblica utilità.

L'IMU è stata legiferata per sostituire la vecchia ICI (Imposta Comunale sugli Immobili), a cui, in seguito, è stata inglobata anche la Tasi. Fu istituita dal Governo Monti nella manovra Salva-Italia del 2011 e si versa ogni anno, a livello comunale, per il possesso dei beni immobili. È operativa da gennaio 2012 e fino al 2013 si è versata anche per l'abitazione principale.

La TARI è la tassa sui rifiuti che viene versata da chi dispone o occupa un immobile. Le tariffe variano a seconda della zona di residenza, ovvero dal comune in cui è locato l’immobile, della composizione della propria famiglia e della grandezza del proprio immobile. Si paga sempre e comunque, anche sulle prime case.

Questi due tributi costituiscono un carico fiscale non indifferente per i contribuenti, ma il nostro ordinamento prevede esenzioni e agevolazioni che possono determinare una riduzione o addirittura un’esenzione dell'imposizione. Vediamo quali sono questi casi.
 

IMU: quali sono le agevolazioni e le esenzioni?

La prima esenzione riguarda la prima casa, ovvero la casa in cui si ha la propria residenza e dimora. Ebbene, su questo immobile non si paga l’Imu, a meno che l'immobile non sia censita come casa di lusso, ovvero che sia inserita nelle categorie catastali A/1, A/8 ed A/9.

L'esenzione dell'Imu sulla prima casa riguarda anche una pertinenza C/2 e C/6 dell’immobile.

Esenzioni e agevolazioni a volte sono stabilite direttamente dallo Stato, altre volte vengono disciplinate direttamente dal comune.  Pertanto, bisogna verificare i regolamenti e le delibere del comune dove sono locati gli immobili.

Per esempio, secondo la legge n. 160 del 2019, è previsto l’abbattimento della base imponibile al 50% dell'Imu per tutti gli immobili inagibili, inabitabili o non utilizzati.

Coloro che vogliono usufruire di questa agevolazione dovranno allegare alla dichiarazione IMU, presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di competenza, una dichiarazione tecnica che attesti questa inagibilità o inabitabilità. 

Una riduzione dell'IMU è prevista anche nel caso di comodato d'uso gratuito dell’immobile ai parenti. Per esempio, se i genitori danno in comodato d’uso gratuito una casa di proprietà al proprio figlio è possibile ottenere anche in questo caso l’abbattimento della base imponibile IMU del 50%. La condizione da rispettare è che l'immobile sia l'abitazione principale del comodatario e vi risieda, che non sia censita come casa di lusso, che sia l’unica altra casa del comodante e che sia nello stesso comune di residenza dello stesso.

Le agevolazioni riguardanti la TARI

Le agevolazioni o esenzioni della TARI sono disciplinate dalla normativa Statale e dal regolamento comunale.

In generale, si considera esente l’immobile che risulta essere disabitato, privo di utenze e arredamento in quanto, in questo stato, non si presuppone possa produrre rifiuti.

Inoltre, possono essere previste agevolazioni nel caso di seconde case che non sono abitualmente occupate dai proprietari e quindi, pur avendo utenze e mobilio, non sono occupate da persone.

La tassa rifiuti è pagata anche dalle attività commerciali. In tal caso sussistono altre agevolazioni diverse da quelle delle abitazioni domestiche.

Per esempio, i locali che producono rifiuti speciali, non gestiti dal servizio comunale, sono esenti dal calcolo della TARI.

Ancora, le attività inattive per la maggior parte dell’anno, possono usufruire di agevolazioni decise, nei requisiti e nelle tariffe, dal comune.
 

Quali sono i codici tributo dell'IMU?

L'IMU può essere versata con Modello F24. Questi sono i codici tributo da applicare:

  • Codice tributo 3912 per l'IMU sull'abitazione principale;

  • Codice tributo 3913 per l'IMU su fabbricati rurali e ad uso strumentale;

  • Codice Tributo 3914 per l'IMU sui terreni;

  • Codice tributo 3916 per l'IMU aree fabbricabili;

  • Codice tributo 3918 per l'IMU su altri fabbricati;

  • Codice tributo 3923 per gli interessi sull'IMU;

  • Codice tributo 3924 per le sanzioni sull'IMU.



Quali sono le conseguenze del mancato pagamento dell'IMU?

Il versamento dell’IMU prevede la possibilità di godere di un ravvedimento operoso, tramite F24 e calcolando autonomamente interessi e le sanzioni.

In caso di ravvedimento operoso, secondo la legge di bilancio del 2020, le sanzioni vengono ridotte in questo modo:

  • 1/10 del minimo se il ravvedimento avviene entro trenta giorni;

  • 1/9 del minimo in caso di ravvedimento entro novanta giorni;

  • 1/8 del minimo, in caso di ravvedimento entro un anno.

Se il soggetto passivo non si ravvede l’amministrazione comunale potrà procedere al recupero forzoso tramite provvedimento di omesso pagamento, con un aumento sostanziale dell'importo della sanzione da versare oltre all’imposta.


Quali sono i codici tributo della TARI?

Il pagamento della Tari può essere effettuato tramite il modello F24.

Ecco i codici tributo:

  • Codice tributo 3944 per la TARI;

  • Codice tributo 3945 per gli interessi sulla TARI;

  • Codice tributo 3946 per le sanzioni sulla TARI.

Ricorda che la tassa sui rifiuti deve essere pagata da chiunque detenga un immobile. Nel caso di locazione, la TARI deve essere versata dall'inquilino che occupa l’immobile.

Il calcolo della TARI e l’emissione della bolletta viene effettuata sulla base della dichiarazione presentata dal contribuente.

L’omessa dichiarazione, l’infedele dichiarazione o l’omesso pagamento della Tari comportano delle sanzioni.

Se l'omissione rientra nei trenta mila euro, il reato non si considera penale, ma è illecito amministrativo che fa scattare sanzioni tributarie.

In tutti e tre i casi, verrà emesso provvedimento di omessa denuncia, infedele denuncia o omesso pagamento che prevedono l’intimazione al pagamento della tassa, interessi e sanzioni.


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