La Quarta Commissione Finanze della Camera e la Sesta Commissione Finanze del Senato stanno lavorando per eliminare definitivamente dal nostro ordinamento fiscale le micro-tasse e le accise che rendono molto pesante il carico fiscale dei contribuenti italiani.
L'obbiettivo del Governo e del Parlamento è "semplificare" il sistema fiscale italiano e, il modo più veloce ed efficace per raggiungere questo obbiettivo, è eliminare i tributi minori.
Non è la prima volta che il Governo tenta questa mossa, cercando di tagliare tasse e orpelli inutili, che rendono più complicato e pesante il rapporto tra cittadino e Fisco, già non roseo.
L'Unione Europea chiede una riforma fiscale ai paesi membri
Questa volta, probabilmente, si arriverà fino in fondo, grazie soprattutto alle indicazioni e direzioni dello spirito riformista dell'Unione Europea.
Il 18 maggio, infatti, la Commissione Europea ha proposto un progetto ambizioso riguardante una riforma fiscale europea. Per fare questo ogni paese membro dovrebbe realizzare un sistema di tassazione più snello, più equo, più lineare e conforme alla transazione digitale che sta avvenendo.
Anche l'Ialia, dunque, sarà costretta ad adeguarsi a queste indicazioni.
Ed è proprio per questo che stavolta ci sono maggiori probabilità che l'obbiettivo venga raggiunto. La semplificazione, processo avviato anni fa, renderà il sistema fiscale italiano più snello e veloce.
Riforma Fiscale: quali sarebbero le micro tasse da eliminare?
Nel nostro paese si è spesso parlato dell'inutilità di alcuni tributi pagati dagli italiani come la tassa sugli zerbini, sull'ombra, le tasse sulla morte, le tasse pagate per la crisi di Suez del 1956 o le tasse per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976.
I tributi che l'Erario vorrebbe eliminare sono almeno un centinaio. Tra questi ci sono:
- superbollo sulle vetture di grossa cilindrata;
- imposta sugli intrattenimenti;
- maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti;
- tassa regionale di abilitazione all'esercizio professionale;
- tassa sulle emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto;
- imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili;
- tasse di laurea;
- tasse di pubblico insegnamento.
Quali sono gli importanti motivi per eliminare le micro-tasse?
Il principale vantaggio della cancellazione delle micro-tasse dal carico fiscale dei cittadini italiani, è permettere loro di affrontare un costo della vita più basso e godere, di conseguenza, di un potere d'acquisto più elevato. Non saranno solo i cittadini italiani a godere di questi vantaggi, ma anche gli enti come Stato e Regioni.
Gli introiti statali e regionali sono minimi, ovvero pari allo 0,01% del totale. Questo rende il procedimento di riscossione troppo dispendioso rispetto alle entrate percepite.
Risulta dunque molto ragionevole abolire le micro tasse che comportano più costi di gestione per l’Erario che benefici in termini di gettito.
In questo modo si potrà razionalizzare il quadro normativo e fiscale e garantire sicurezza equità, trasparenza ed affidabilità della sistema tributario per i cittadini.
Per questi motivi, eliminare queste micro-tasse sarà un vantaggio anche gli enti governativi.
La riforma fiscale è stata rimandata!
Con legge delega sulla riforma fiscale, il Governo avrebbe dovuto procedere all’approvazione della riforma fiscale entro il 31 luglio 2021. E invece non è stato così.
Siamo al 24 settembre e della riforma fiscale non c’è ancora nessuna traccia. Voci di corridoio parlano della necessità di apportare cambiamenti in ambito fiscale più sostanziosi. Che non riguarderanno solo una riduzione delle imposte ora in circolazione, ma anche la lotta assidua all'evasione fiscale.
Le maggiori contrapposizioni sulla riforma fiscale, tra le parti politiche, riguardano soprattutto le nuove normative sul catasto. Staremo a vedere quali cambiamenti saranno ben accetti e quali no.
La buona notizia è che il Governo italiano ha 2,3 miliardi a disposizione per la riforma fiscale, fondo istituito dalla scorsa legge di bilancio.
Questo fondo però potrebbe non essere sufficiente per raggiungere determinati obbiettivi, soprattutto se si vuole ridurre il cuneo fiscale e si vuole abolire l'Irap, mossa richiesta da più parti.
Anche il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini , durante un'audizione tenuta al parlamento ha sottolineato la presenza di un sistema fiscale italiano attualmente frammentario, complesso e articolato.
Questo rende l’argomento tributario una giungla normativa in cui non devono muoversi solo i cittadini, ma anche i "poveri" commercialisti e i soggetti intermediari, come patronati e Caf.
Questa, insieme a quelle citate in precedenza, è un’altra importante motivazione che deve spingere il nostro paese a varare una riforma fiscale al più presto.
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