Spesso si potrebbero verificare dei casi in cui in un nucleo familiare che ha intenzione di accedere al reddito di cittadinanza oppure che già riceve le mensilità di tale beneficio sulla relativa carta reddito di cittadinanza, vi siano uno o più soggetti lavorano o che hanno trovato un’occupazione. Da qui emerge chiaramente un dubbio: se ho un lavoro, posso comunque avere diritto al reddito di cittadinanza?
Rispondere in maniera immediata a tale quesito non è affatto semplice, in quanto dipende dalla situazione particolare che caratterizza quella determinata famiglia, nonché dalle peculiarità dell’attività lavorativa svolta dal componente del nucleo che ha trovato un’occupazione.
Questo capita in quanto il diritto al reddito di cittadinanza non spetta esclusivamente nei confronti di quelle persone che sono in stato di disoccupazione, e quindi non hanno un lavoro. Infatti, possono accedere al RdC anche quei soggetti che hanno un’occupazione lavorativa, purché non superi il valore ISEE previsto dalla normativa di riferimento.
Vediamo, quindi, come funziona il reddito di cittadinanza nei casi in cui uno o più componenti svolgono un’attività lavorativa, così da rispondere ad una domanda che viene spesso formulata dagli utenti e dalle famiglie che intendono accedere al beneficio: chi lavora può usufruire del reddito di cittadinanza?
Come fare a capire se si può percepire il reddito di cittadinanza quando si ha un lavoro
Per comprendere al meglio quali sono le condizioni ed i requisiti da rispettare nel caso in cui uno o più componenti del nucleo familiare che intende presentare la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza, è necessario fare riferimento alle disposizioni governative in merito all’accesso a tale sostegno economico.
In questo senso, è fondamentale il richiamo non soltanto al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, attraverso cui il Movimento 5 Stelle ha ottenuto l’introduzione del beneficio del RdC e della PdC, ma anche alla relativa legge di conversione, mediante il quale sono state apportate ulteriori modifiche e cambiamenti in merito al sostegno, ovvero la legge 28 marzo 2019, n. 26.
In riferimento a quanto espresso dalle leggi che sono state appena citate, al fine di ottenere il diritto al sussidio del RdC, è necessario che la famiglia dimostri l’effettiva sussistenza di una serie di requisiti. Si tratta di condizioni non soltanto legate agli indicatori del reddito o del patrimonio, ma anche relativi ad aspetti amministrativi e personali. Questi elementi dovranno essere necessariamente rispettati da parte non soltanto del soggetto richiedente, ma dall’intero nucleo familiare.
Per tale motivazione, appare chiaro che quando uno o più soggetti della famiglia che percepisce il RdC svolgono un’occupazione, sia lecito domandarsi se effettivamente il diritto al reddito di cittadinanza resta invariato anche in questi casi.
Come funziona il reddito di cittadinanza quando si lavora
La norma a cui occorre fare riferimento al fine di identificare tutti i requisiti di accesso al reddito di cittadinanza, ha effettivamente previsto la possibilità che uno o più cittadini che compongono il nucleo familiare, titolare del RdC, continuino a percepire il sostegno anche nei casi in cui hanno un’occupazione.
L’opportunità di proseguire con la ricezione degli accrediti relativi al reddito di cittadinanza da parte delle famiglie italiane che hanno un impiego lavorativo è accettata anche nei casi in cui il componente del nucleo inizia a lavorare in un momento successivo rispetto alla data in cui ha presentato la domanda.
Dunque, una volta precisato che i soggetti possono lavorare e contemporaneamente mantenere il diritto alle mensilità del RdC, bisogna evidenziare che per tutti i componenti restanti che non hanno un’occupazione o che presentano determinate condizioni vige l’obbligo di portare avanti le politiche attive stabilite dal decreto relativo al sostegno.
Tuttavia, nel caso in cui si tratta di soggetti che hanno un’occupazione fissa, la quale impegna loro una determinata soglia oraria mensile, questi non saranno tenuti al rispetto delle misure di politica attiva stabilite per chi beneficia del reddito di cittadinanza.
Come avere un lavoro senza rischiare di perdere il reddito di cittadinanza
In ottemperanza alle disposizioni contenute dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, occorre evidenziare anche come sia possibile effettivamente avere un lavoro senza rischiare di perdere il reddito di cittadinanza.
In questo senso, per avere l’accesso al RdC occorre che il nucleo familiare dimostri di avere un determinato reddito annuale, il quale corrisponde a massimo all’anno di 6.000 euro, dunque pari a 500 euro al mese, se si tratta di un solo componente nella famiglia.
Tuttavia, sulla base del numero effettivo di individui che compongono il nucleo, la soglia massima fissata in riferimento al requisito reddituale viene aumentato mediante la cosiddetta scala di equivalenza.
Cosa fare se si trova lavoro mentre si percepisce il reddito di cittadinanza
Se uno dei soggetti che compone il nucleo familiare titolare del reddito di cittadinanza trova lavoro, è necessario che questo provveda a rispettare fedelmente la procedura online predisposta in questi casi. Dunque, il cittadino che ha trovato l’occupazione dovrà comunicare l’inizio di tale attività, mediante l’invio del cosiddetto modello RdC/PdC esteso.
Occorre sottolineare che la variazione della situazione dal punto di vista lavorativo dovrà essere necessariamente comunicata entro i trenta giorni successivi dall’inizio del contratto di lavoro del cittadino.
In tal senso, con il modello RdC esteso, il beneficiario del reddito di cittadinanza è chiamato anche ad indicare il presunto reddito da lavoro subordinato previsto per l’anno successivo, nei casi in cui l’occupazione già comunicata potrebbe protrarsi nel tempo.
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