Pensione precoce: ecco come anticipare la data di pensionamento!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 10/03/2022 13:34

Molto spesso ci si domanda come andare in pensione in anticipo. Il sistema previdenziale prevede una moderata scelta di trattamenti pensionistici che permettono di uscire anticipatamente dal lavoro.

Conosciamo molto bene alcuni trattamenti pensionistici che sono stati introdotti sperimentalmente, ormai, da molti anni e che sono stati prorogati più volte. Stiamo parlando di Opzione donna e Ape Sociale, prorogati per il 2022 dalla nuova Legge di Bilancio.

Per tutti coloro che rientrano nei requisiti previsti, sia Opzione Donna che Ape Sociale consentono l’uscita più flessibile dal mondo del lavoro.

Inoltre, al posto della tanto discussa Quota 100, sempre la nuova Legge di Bilancio del 2022, ha introdotto Quota 102, una misura “ponte” in vigore solo quest’anno che permette, a chi ha raggiunto una certa età anagrafica e un certo  numero di anni di contributi versati, di andare in pensione in anticipo.

Tuttavia, oltre alle pensioni anticipate, esiste anche la pensione precoce, per tutti quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare molto presto.

Ebbene, in questo articolo andremo a vedere come fare per andare in pensione precoce e, soprattutto, quali sono i requisiti di accesso richiesti.
 

Pensione precoce: non per tutti, ma per molti!

Una volta arrivati ad una certa età agrafica e ad un consistente numero di anni di contributi versati, il desiderio di andare in pensione diventa molto tangibile. Per alcuni, non rimane altro che un miraggio, per ancora qualche anno, per altri, invece, può diventare realtà.

Il sistema pensionistico italiano, infatti, presenta molti trattamenti che permettono l’uscita flessibile e, quindi, anticipata dal lavoro. Ovviamente, però, ognuno di questi richiede il rispetto di alcune condizioni e il possesso di requisiti che, qualche volta, risultano essere molto stringenti. 

Per fare un esempio, Ape Sociale, prorogata dalla Legge di Bilancio del 2022, ha subito modifiche molto interessanti che allargano la platea di beneficiari

Ma la di là della pensione in anticipo, c’è anche la pensione precoce. Per chi non lo sapesse, infatti, si tratta di un trattamento riservato a chi ha iniziato a lavorare molto giovane. Ma, anche in questo caso, non per tutti. 

Anche per la pensione precoce è obbligatorio il rispetto di alcuni requisiti come, per esempio, l’aver versato almeno dodici mesi di contributi prima di aver compiuto diciannove anni.

Si tratta, come abbiamo appena detto, di una pensione destinata a chi ha iniziato a lavorare molto presto e che, quindi, ha la possibilità di andare in pensione in anticipo con il versamento di quarantuno anni di contributi - da qui, il nome di Quota 41.
 

Pensione precoce: come accedervi?

La pensione precoce è destinata ai cosiddetti lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare sin da giovanissimi. 

Per accedervi, però, è necessario far parte di alcune categorie - che andremo ad elencare successivamente - e bisogna essere in possesso di alcuni requisiti

Chi possiede entrambi, ha la possibilità di andare in pensione, a qualsiasi età, con il versamento di 41 anni di contributi

Innanzitutto, così come abbiamo anticipato sopra, i lavoratori precoci devono aver maturato dodici mesi di contributi prima dei diciannove anni e devono appartenere ad una delle seguenti categorie: disoccupati, invalidi con una percentuale di almeno il 74%, caregiver oppure lavoratori gravosi e usuranti.

Cos’altro sapere, per ora? Come si legge sul sito laleggepertutti.it:

“Non accedono al beneficio coloro che risultano privi di contributi al 31 dicembre 1995; il requisito contributivo può essere ottenuto anche attraverso il cumulo”.

Analizziamo quali sono le condizioni e quali sono i requisiti che è necessario rispettare per ognuna.
 

Pensioni precoci: condizioni e requisiti. Ecco quali sono!

Per poter andare in pensione con 41 anni di contributi, innanzitutto, bisogna essere lavoratori precoci. Prima del compimento dei 19 anni, bisogna aver maturato dodici mesi di contributi versati e, entro il 31 dicembre del 2026, si devono perfezionare, raggiungendo, appunto i 41 anni di contribuzione effettiva.

Tuttavia, ciò non è sufficiente. Non basta essere lavoratori precoci e non basta il rispetto del requisito contributivo. 

È necessario appartenere anche ad almeno una di alcune specifiche categorie di lavoratori. Analizziamo quali sono.

Bisogna essere lavoratori dipendenti disoccupati per i seguenti motivi: licenziamento oppure dimissione per giusta causa o per aver cessato in modo consensuale il rapporto lavorativo.

Oltre a ciò, i lavoratori appartenenti a questa prima categoria non devono percepire sussidi di disoccupazione (come la Naspi) da almeno tre mesi.

Nella seconda categoria, sono compresi i lavoratori, sia dipendenti sia autonomi, che hanno un’invalidità accertata di almeno il 74%.

Vi è poi la categoria dei caregiver, ovvero dei lavoratori che assistono un familiare con handicap da almeno sei mesi. Vi sono, infine, altre due categorie. In una rientrano i lavoratori che hanno svolto attività lavorative usuranti. Nell’altra, fanno parte coloro che hanno svolto lavori gravosi per almeno sette anni, durante gli ultimi dieci anni di lavoro.
 

Pensione precoce: come si presenta la domanda?

Presentare la domanda di accesso al pensionamento precoce non è molto difficile. Si tratta di una procedura, tutto sommato, molto semplice. È necessario solo il rispetto alcune date

Innanzitutto, se la domanda si presenta telematicamente, il primo passo è accedere sul sito dell’Inps e autenticarsi, tramite lo Spid, Cie oppure Cns. In alternativa, all’utilizzo dei canali telematici, è possibile recarsi presso un Patronato oppure utilizzare il servizio di Contact Center.

Passiamo alla questione delle date. La domanda per il riconoscimento dei requisiti per l’accesso alla pensione precoce deve essere inviata entro il 1° marzo di ogni anno. Tuttavia, è possibile anche inviarla tardivamente, ma entro la data limite del 30 novembre.

Dopo aver presentato la domanda di riconoscimento, se l’esito è positivo e le risorse finanziarie sono disponibili, il lavoratore può presentare la domanda di pensionamento precoce.

 

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