A partire dal primo gennaio dello scorso anno, è stato dettato l’obbligo definitivo di tutti i soggetti che si occupano di esercitare delle attività di commercio al dettaglio di dotarsi di un apposito registratore di cassa. Nello specifico, è necessario avere a disposizione un registratore di cassa telematico, il quale dovrà essere effettivamente in grado di effettuare la trasmissione automatica dei corrispettivi giornalieri direttamente verso l’Agenzia delle Entrate.
Per questo motivo, quindi, anche al fine di fronteggiare al meglio anche l’emergenza sanitaria ed epidemiologica avvenuta a seguito dello scoppiare del Coronavirus, la squadra dell’esecutivo italiano ha deciso di erogare in favore di alcune categorie di soggetti e imprese, un credito d’imposta appositamente pensato per l’acquisto dei registratori di cassa.
In tal senso, all’interno del seguente articolo, andremo ad approfondire al meglio tutte le caratteristiche principali oltre che gli aspetti peculiari in riferimento al bonus registratori di cassa dal valore massimo di 250 euro.
Inoltre, nei prossimi paragrafi, saranno anche evidenziate non soltanto le condizioni essenziali ma anche i requisiti obbligatori che dovranno essere rispettate da parte delle imprese e dei soggetti intenzionati all’acquisto di un registratore di cassa.
Novità sul credito d’imposta per registratori di cassa del 2022
Il credito d’imposta per i soggetti esercenti e le aziende che rientrano nel settore legato al commercio al dettaglio si pone come una misura di fondamentale importanza che è stata introdotta da parte della squadra del Governo.
A questo proposito, il bonus per l’acquisto dei registratori di cassa non si pone tanto come un contributo economico erogato con l’obiettivo di supportare le aziende e i soggetti esercenti durante il periodo di emergenza che ha investito il nostro Paese a causa della diffusione del Covid-19.
Infatti, quando si parla del credito di imposta per i registratori di cassa, si intende fare riferimento ad un aiuto ideato al fine supportare le aziende coinvolte dal nuovo obbligo in relazione all’emissione degli scontrini elettronico per tutte le tipologie di attività al commercio.
Lo scontrino elettronico, dunque, è diventato un vero e proprio obbligo a cui dovranno sottostare tutti gli esercenti, il quale tuttavia è stato interessato da una serie di proroghe per quanto riguarda la sua applicazione definitiva.
Credito d’imposta per registratori di cassa: le caratteristiche
Come riportato anche all’interno dell’articolo di Qui Finanza, è possibile evidenziare alcune caratteristiche essenziali che contraddistinguono a tutti gli effetti il credito d’imposta riconosciuto verso gli esercenti per l’acquisto di un registratore di cassa.
A questo proposito, infatti, il bonus registratori di cassa consiste in una vera e propria agevolazione che potrà essere riconosciuta in favore di tutti i commercianti che hanno il desiderio di scaricare almeno una parte dell’importo complessivo speso per l’adeguamento della propria attività alle nuove leggi in termini fiscali.
Prima di procedere con il riepilogo delle categorie di soggetti che potranno effettivamente ottenere l’accesso al credito d’imposta per registratori di cassa, sarà anche necessario specificare cosa si intende per registratore di cassa digitale.
In questo senso, infatti, si fa riferimento ad un dispositivo attraverso il quale sarà possibile connettersi alla rete Internet così da provvedere all’invio di informazioni direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Chi può richiedere il credito d’imposta per registratori di cassa
Il bonus registratore di cassa che si presenta sotto forma di credito d’imposta si rivolge quindi ad un’ampia platea di soggetti destinatari, ovvero a tutti gli esercenti che si occupano della vendita al dettaglio di qualsiasi genere.
Ciò significa che, potranno procedere con la richiesta per poter ottenere il credito d’imposta per i registratori di cassa, anche quei soggetti esercenti che hanno un negozio che si occupa di vendita al dettaglio e che rientra nel regime forfettario.
Questo perché l’obbligo di possedere il registratore di cassa e di emissione degli scontrini telematici include anche tali categorie di soggetti.
Credito d’imposta per registratori di cassa: come cambiano gli importi
Per poter comprendere effettivamente come viene calcolato il credito d’imposta per i registratori di cassa e quali sono i massimali predisposti, è necessario fare riferimento ai chiarimenti che sono stati offerti da parte dello stesso ente dell’Agenzia delle Entrate.
In particolare, è il provvedimento introdotto durante la giornata del 28 febbraio dell’anno 2019, ad andare a definire tutte le caratteristiche del bonus registratori di cassa, illustrando anche le modalità di calcolo del credito d’imposta.
A questo proposito, quindi, occorre chiarire che il bonus registratori di cassa offre l’accesso ad un importo che potrà essere pari al 50 per cento rispetto all’effettiva spesa relativa al costo del registratore di cassa.
Tuttavia, è stato anche predefinito un ammontare massimo entro il quale non sarà possibile beneficiare di importi superiori in merito al credito d’imposta per i registratori di cassa. A questo proposito, l’importo massimo che potrà essere erogato nei confronti dei soggetti che hanno richiesto il bonus sarà pari a 250 euro.
Come richiedere il credito d’imposta per registratori di cassa?
Al fine di procedere quindi alla richiesta effettiva volta all’ottenimento del credito d’imposta per i registratori di cassa, occorre andare a chiarire alcuni procedimenti che dovranno essere rispettati.
In questo senso, prima di tutto il soggetto esercente dovrà provvedere all’acquisto di un nuovo registratore di cassa telematico, il quale pagamento dovrà avvenire esclusivamente mediante un mezzo tracciabile.
Successivamente, alla prima liquidazione periodica IVA sarà possibile ottenere il riconoscimento in compensazione del 50 per cento del costo di acquisto, per un importo massimo di 250 euro.
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