Che accade se vengono commessi errori nella compilazione dell'F24? Innanzitutto bisogna distinguere tra errori riguardanti il codice tributo ed errori riguardanti il codice ufficio; se si tratta di un errore commesso dal contribuente, oppure se è un errore fatto dalla banca o dallo sportello postale dove il modello F24 è stato pagato.
Gli errori di scrittura o di trasmissione possono capitare. Ovvero incorrere in un’inesattezza nel trascrivere il codice tributo, oppure nel trascrivere il codice ufficio che riguarda l’ente locale competente che deve ricevere il tributo.
Lo sbaglio può essere commesso sia dal cittadino, durante la compilazione del modello, sia da colui che riceve materialmente il pagamento, ovvero l'operatore di sportello (di banca o dell'ufficio postale).
Purtroppo, se il destinatario del tributo non dovesse riuscire ad abbinare in maniera corretta il debito tributario con il versamento tramite F24, al cittadino potrebbe essere richiesto nuovamente il pagamento. Ecco perché è importantissimo inviare una richiesta di correzione.
Ecco come rimediare a questo tipo di errori.
Come risolvere gli errori sul codice tributo nella compilazione del modello F24?
Se l’errore commesso riguarda una trascrizione errata del Codice Tributo durante la compilazione del modello F24, il contribuente che ha sbagliato è tenuto ad inviare una comunicazione all’ufficio locale destinatario del tributo richiedendo il rimborso di quanto pagato e non dovuto.
Tale procedura può essere effettuata entro 5 anni dal versamento e l’ente locale è tenuto al rimborso entro 6 mesi. Il rimborso può avvenire anche in compensazione rispetto al tributo dovuto, ma questa pratica può essere disciplinata in maniera differente a seconda del soggetto attivo d’imposta.
Se invece lo sbaglio non riguarda il codice tributo, ma il codice ufficio, allora vuol dire che il contribuente ha versato l’importo ad un ente diverso rispetto a quello competente e titolare del potere d'imposta.
In questo caso il cittadino dovrà inviare una comunicazione ad entrambi gli enti per richiedere la corretta destinazione della somma.
Per fortuna, questo tipo di errori formali sulla compilazione dell'F24 e sui codici tributo, secondo il nostro ordinamento, non comportano sanzioni per i contribuenti. Secondo la normativa, infatti, non possono applicarsi sanzioni quando il versamento dei tributi avviene entro la scadenza anche se eseguito con codice tributo o codice ufficio errato. Salvo che la richiesta di sistemazione avvenga entro i termini in cui è possibile gestire il rimborso.
Cos’è l’istanza di correzione dei codici tributo?
Le istanze di correzione non sono altro che le richieste dei contribuenti che si sono accorti di aver sbagliato il versamento, agli uffici locali competenti.
Di solito vengono predisposte dal comune. All’istanza bisognerà necessariamente allegare l'F24 di pagamento. Cliccando qui potrete trovare un modello di istanza di correzione editabile.
Cosa accade se l'errore sul codice tributo viene compiuto da un intermediario?
L’errore di trascrizione sull'F24 può essere commesso anche dall'operatore che ha gestito il pagamento, ovvero l'operatore di banca o dell'ufficio postale. Può capitare infatti che il codice tributo venga digitalizzato in maniera sbagliata dall'intermediario.
Cosa deve fare il cittadino in questo caso? Dovrà presentare una richiesta di correzione all’istituto di credito presso il quale il versamento è stato effettuato, allegando la ricevuta del modello F24 pagato. Dopo la presentazione dell'istanza, la banca o l'ufficio postale procederanno alla correzione del codice tributo o del codice ufficio.
Quali difficoltà incontrano i contribuenti nella compilazione dell’F24?
Il pagamento unificato con l'F24 è stato stabilito dal Decreto Legislativo n. 241 del 1997, il quale ha semplificato i versamenti dei tributi introducendo nuove modalità di compilazione delle deleghe di pagamento.
I contribuenti spesso hanno difficoltà nel compilare gli F24 a causa della elevata quantità di codici tributo esistenti, ma anche a causa delle diverse sezioni del modello da riempire.
Proprio per queste caratteristiche, spesso, in sede di compilazione o di trasmissione dei dati, si verificano degli errori che ostacolano il corretto versamento della somma all'ente competente.
Con l'introduzione del controllo automatizzato delle dichiarazioni, gli uffici locali possono avviare una procedura di correzione delle dichiarazioni liquidate centralmente.
Questa procedura consente agli stessi uffici di correggere il periodo di riferimento o i codici tributo degli F24, in modo che i versamenti siano abbinati alle giuste dichiarazioni, e le posizioni dei contribuenti siano regolari.
Visto il buon esito di questa iniziativa, l'Agenzia delle Entrate ha deciso di demandare agli uffici locali anche la prerogativa di sanare i alcune tipologie di versamenti viziati da errori fatti dai contribuenti.
Nessuna sanzione per errori sui codici tributo!
Quando gli uffici locali ricevono istanze di correzione da parte dei contribuenti, sono tenuti a correggere questi errori formali che, nella sostanza, non hanno alcuna incidenza sul debito complessivo del cittadino: il tributo è stato versato nella giusta somma ed entro la scadenza.
Una volta effettuata la correzione, non si chiederà alcun altro adempimento al cittadino. Sempre che la richiesta sia effettuata entro i termini di legge per cui è possibile operare il rimborso.
Lo Statuto del Contribuente stabilisce che non ci sono sanzioni quando gli errori nel versamento dei tributi sono errori formali e dunque sanabili.
Le Direzioni Regionali hanno il compito di pubblicizzare questa possibilità di correzione, in modo tale che i contribuenti possano adottarla quando è necessario.
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