Covid e protezione: ecco il codice d'imposta per la sanificazione!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 04/11/2021 10:19

Durante la pandemia da Covid è diventato necessario, ma anche obbligatorio per legge, sanificare gli ambienti di lavoro per impedire o diminuire le possibilità che si propaghi il virus SARS-CoV-2. Per sanificare si intende rendere sano e salubre un determinato ambiente mediante pulizia, detergenza profonda e disinfezione.
Secondo la relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, la pulizia e la disinfezione degli ambienti possono essere effettuate attraverso un unico processo oppure in due momenti diversi. L'importante è adottare prodotti efficaci sia per la pulizia che per la disinfezione.
Questo aiuterà a mantenere gli ambienti di lavoro salubri e limiterà il più possibile il rischio di contagio da Covid.


Come deve essere eseguita la sanificazione di un ambiente di lavoro?

La sanificazione deve avvenire secondo le istruzioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute. Vediamo le istruzioni in breve:

  • prima di tutto deve essere effettuata una pulizia approfondita degli ambienti, con acqua e sapone;
  • dopo aver effettuato la pulizia, si potrà procedere a disinfettare gli ambienti con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,1% o in sostituzione si potrà usare alcol etilico al 75%.

La circolare ministeriale parla anche di sanificazione periodica. Cosa voglia dire "periodica", spetta al datore di lavoro stabilirlo, secondo la sua discrezionalità.


Crediti d'imposta per la sanificazione, come si possono utilizzare?

Il Governo ha stabilito la possibilità di richiedere dei crediti d'imposta per coloro che si impegnano nella sanificazione degli ambienti di lavoro. A oggi la misura è stata di molto ampliata nel suo ambito applicativo e quindi andiamo a esaminare i particolari.

Il decreto Cura Italia ha legiferato un credito d'imposta per tutti coloro che predispongono una sanificazione degli ambienti di lavoro. A usufruirne sono aziende, imprenditori e professionisti.

Il credito d'imposta stabilito da questo decreto era pari al 50% delle spese sostenute per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, con un tetto massimo di spesa di venti mila euro.

Questa misura è stata poi ampliata dal Decreto Liquidità che ha esteso lo stesso credito d'imposta anche alle spese per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale.


Credito d'imposta per sanificazione, quali le novità del decreto Rilancio e del Decreto Sostegni bis?

Il Decreto Rilancio ha ampliato la platea dei beneficiari, dando la possibilità di usufruire del credito d'imposta per sanificazione anche agli enti non commerciali e agli enti religiosi.

Il Governo, inoltre, ha ancora una volta allargato la categoria delle spese, includendo quelle per l'acquisto di termoscanner, vaschette igienizzanti, termometri, eccetera.

Ma non è finita qui. Il Decreto Rilancio ha aumentato anche la percentuale del credito che è passata dal 50% al 60% e da un limite massimo di 20 mila euro a un limite massimo di 60 mila euro, per le spese sostenute nel 2020.


Credito d'imposta per sanificazione, i chiarimenti definitivi del Decreto Sostegni Bis

Il Decreto sostegni bis ha cambiato alcune caratteristiche di questo credito d'imposta. Per esempio ha abbassato la percentuale del credito al 30% per le spese sostenute a giugno, luglio e agosto 2021, ma ha lasciato il limite massimo a 60 mila euro per ogni beneficiario.

I beneficiari possono essere imprenditori, professionisti, ma anche enti non commerciali o enti religiosi, come riportato dal Decreto Rilancio.


Ecco come gestire il credito d’imposta per la sanificazione!

Le spese per sanificazione possono usufruire del credito d'imposta quando sono state effettuate e certificate da professionisti del settore. Nel caso in cui vengano effettuate invece internamente all’azienda, per esempio da alcuni dipendenti, bisognerà documentare quante ore sono state dedicate a tale attività.

Come abbiamo già detto, il credito d’imposta può essere richiesto anche per spese derivanti dall'acquisto di dispositivi di protezione come mascherine, guanti, calzari, eccetera.

Il credito d'imposta per la sanificazione potrà essere utilizzato solamente in compensazione tramite F24.

Il beneficiario potrà scegliere anche di cederlo, entro la fine di quest'anno, ad intermediari come le banche.

Il codice tributo per usufruire del credito d'imposta per la sanificazione è “6917”. denominato “Credito d’imposta sanificazione e acquisto dispositivi di protezione”.

Troverai questo codice nello spazio dedicato all’Erario, in corrispondenza delle somme presenti nella colonna “importi a credito compensati”.

Ricorda che il modello F24 dovre avrai portato in compensazione il credito d’imposta, potrà essere presentato solo telematicamente attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate.

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