Il conto personale e quello business hanno differenti caratteristiche, esigenze e costi. Per questo motivo è importante sceglierli con cura! Ecco qualche consiglio e ben 7 proposte per il tuo conto corrente business!
Scegliere una banca a cui affidare il proprio denaro e le proprie attività non è mai semplice, ancor più se si tratta del proprio business. Le caratteristiche di un conto business sono infatti diverse rispetto a quelle di un conto di un privato, in quanto le esigenze sono radicalmente diverse.
La tipologia di movimenti, gli importi spostati sistematicamente e molto altro… semplicemente, si tratta di una gestione diversa del denaro, sotto tutti i punti di vista. Come comprendere quali sono i migliori conti business, allora? Semplicemente ci si basa sulle proprie esigenze, come già detto, ma anche sull’affidabilità degli enti bancari e sulla stabilità nel tempo dei costi di gestione e dei costi delle operazioni bancarie.
Queste sono infatti le due voci di costo principale e vanno tenute bene in considerazione: quello che infatti può sembrare un conto “a costo zero” potrebbe avere semplicemente basse spese fisse di gestione del conto, ma magari altissime per quanto riguarda le singole operazioni.
Proviamo allora a vedere come scegliere al meglio un conto business, con anche sette esempi di conti affidabili e ritenuti validi.
Conto corrente business a zero spese: cosa considerare
Innanzitutto, va detto che non ci sono solo diverse tipologie di conto corrente, ma anche diverse (diversissime!) tipologie di attività che, per questo, hanno differenti considerazioni da fare.
Parliamo per esempio di liberi professionisti, lavoratori autonomi, piccole e medie imprese, titolari di partita Iva in generale ed anche lavoratori con contratto di collaborazione occasionale. I casi sono tanti e andrebbero considerati separatamente, ma senza ombra di dubbio tutti hanno bisogno di un conto corrente in cui depositare il proprio denaro.
Un conto corrente in alcuni casi serve principalmente per ricevere i pagamenti, come per i liberi professionisti o i lavoratori freelance in regime forfettario, mentre potrebbe essere uno strumento molto più utilizzato (anche solo come frequenza) per chi invece ha un’attività produttiva, con spese per l’acquisto di materie prime ed entrate per quanto riguarda invece la vendita dei prodotti semilavorati o finiti.
Si capisce quindi che tutte queste tipologie di attività hanno bisogno un conto, ma ovviamente con caratteristiche diverse. Detto ciò, la legge non prevede che un titolare di partita Iva debba per forza avere un conto separato per l’attività riguardo a quello personale.
Le regole degli ultimi anni hanno infatti spinto in questa direzione (come la legge di stabilità 2020) ed hanno portato ad una più elastica gestione di questo aspetto pratico di ogni attività di business.
Conto corrente business a zero spese: criteri di confronto
Per quanto riguarda l’apertura del conto corrente, immaginiamo nel momento in cui si avvia l’attività ma, eventualmente, anche in corso di svolgimento per abbassare le spese o trovare una soluzione migliore, ci sono diversi aspetti di cui tenere conto.
Uno di questi è il seguente: meglio un conto corrente online o uno presso una banca tradizionale?
Naturalmente, ci sono vantaggi e svantaggi per entrambe le scelte e, ancora una volta, a far la differenza sono le esigenze della singola impresa o del soggetto interessato. Sulla base di ciò, però, proviamo a dare dei criteri con cui considerare quale può essere la scelta migliore per ogni singolo caso.
Sicuramente i costi sono una variabile importante. Come già accennato in precedenza, non solo i costi di gestione del conto ma anche quelli operativi. Un altro aspetto importante riguarda la forma giuridica dell’impresa in relazione alla tipologia di conto.
Un altro aspetto ancora è invece relativo al servizio clienti, ancora una volta da scegliere in base alle esigenze: le banche tradizionali hanno un servizio clienti diretto (recandosi fisicamente in una filiale, per esempio), ma ormai anche quelle digitali sono molto ben organizzate e offrono un aiuto tempestivo e praticamente onnipresente.
Un’altra caratteristica da considerare è legata alle carte a disposizione, quali vengono offerte? Anche questo aspetto può far la differenza, così come una valutazione su quella che è la collaborazione e la compatibilità con l’attività svolta dal commercialista, altra figura chiave nella vita aziendale.
Conto corrente business a zero spese: ecco i migliori
Una volta dati dei criteri su cui scegliere in base alla propria situazione, proviamo a spingerci oltre nominando quelli che sono senza dubbio i migliori enti bancari per affidabilità, stabilità ed anche storia, in parte.
Al fine di fornire un riferimento completo, ecco quattro banche tradizionali che possono fare al caso di ogni attività e tre che sono invece interamente digitali: nella prima categoria possiamo certamente citare Unicredit imprese, Credem business, BancoPosta affari e Ubi Banca imprese; nella seconda categoria possiamo invece citare Fineco, N26 e Revolut.
Banche diverse tra loro che offrono diversi servizi, con la possibilità di visitare direttamente il loro sito nella sezione dedicata ai conti business cliccando direttamente sul nome della banca d’interesse.
In ogni caso invitiamo i lettori a valutare anche altri istituti bancari, ma assicurandosi prima della loro serietà e stabilità, in quanto negli ultimi anni sono nate tante banche online, ma è necessario essere certi di chi sta gestendo il denaro frutto di tanto lavoro e sacrifici.
Conto corrente business a zero spese: online o offline
Online o offline (potremmo dire “tradizionale”), questo è il dilemma. Sì, perché effettivamente i conti online hanno tanti vantaggi ma non è detto che facciano al caso di tutti. Molti clienti, privati ed imprese, sono ancora molto scettici nei confronti di questa modalità e per questo scelgono ancora le banche tradizionali, con una filiale in cui potersi recare nel momento del bisogno.
Scelta lecita, naturalmente, ma per dare completezza a questo dilemma possiamo aggiungere che le banche online hanno in genere costi di gestione più bassi, anche grazie all’assenza dei costi per la gestione delle filiali e non solo.
Permettono infatti di tenere più rapidamente sotto controllo la propria situazione finanziaria attraverso lo smartphone (spesso con sistemi migliori rispetto a quelli dei colleghi tradizionali) e di frequente danno accesso anche a strumenti di pagamento innovativi.
Con questo si conclude il nostro articolo, ma naturalmente l’intento non è quello di indirizzare sul conto online, ma piuttosto di considerarlo attentamente ed al pari delle banche tradizionali.
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