Conto corrente a zero spese: 4 cose da controllare prima di sottoscriverlo

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 24/05/2022 12:16

La sottoscrizione di un conto corrente è uno di quei passaggi che accomunano tutti i cittadini. Tutti, infatti, prima o poi apriamo un conto corrente in cui gestire il nostro denaro. Magari a 18 anni, magari anche qualche anno prima o qualche anno dopo, dipende ovviamente dalla situazione personale.

Poi, nel tempo, potremmo dover aprire un secondo conto corrente per varie esigenze: magari il conto cointestato quando ci si sposa oppure un conto corrente business per la gestione della propria attività. Insomma, le casistiche sono tante e molto diverse tra loro…

C’è però un comun denominatore: quasi tutti, quando apriamo un conto corrente, abbiamo un occhio di riguardo per la questione delle spese. Basta pensare alle pubblicità delle banche, cosa dicono come primo elemento del proprio servizio di gestione del conto corrente?

Esatto, dichiarano che è conveniente, migliore degli altri e soprattutto “a zero spese”. Zero spese e zero pensieri, tutto semplice ed immediato. Ma è veramente così? Per quanto riguarda i costi di gestione possiamo dire di sì, almeno al momento della sottoscrizione.

Ma se vogliamo essere certi di ciò che stiamo facendo, dobbiamo assolutamente avere uno sguardo attento su questi quattro aspetti fondamentali: vediamoli insieme.
 

Conto corrente a zero spese: occhio ai costi di gestione

Il primo aspetto in assoluto da guardare quando si parla di costi del conto corrente sono ovviamente le spese di gestione. Quando infatti si dichiara “a zero spese”, si fa riferimento proprio a quelle spese legate alla tenuta del conto corrente, in genere mensilmente o annualmente.

Se il conto è a zero spese, però, proprio questi costi di gestione dovrebbero essere assenti: è davvero così? Al momento della sottoscrizione sì, ma rimangono a zero anche con il passare del tempo?

Spesso infatti sono assenti per un certo periodo di tempo e poi crescono con il passare degli anni. Bisogna quindi informarsi su quelli che saranno i costi di domani, oltre che quelli di oggi. Spesso parliamo infatti di pochi euro al mese, ma si capisce che se la banca ricarica i costi non richiesti nel primo periodo sui periodi successivi, beh, non abbiamo fatto un grande affare.

Se nel contratto che sottoscriviamo non sono indicati questi costi, allora può essere utile cercare recensioni sulla banca stessa, ovviamente online, e vedere cosa dicono quei clienti che hanno un conto corrente da diversi anni. Se tanti lamentano costi di gestione che lievitano e, per questo, lasciano la banca verso altri lidi… beh, abbiamo avuto la risposta che cercavamo.

Attenzione, dunque, ai costi di gestione di oggi e di domani.
 

Conto corrente a zero spese: i costi accessori

Un altro aspetto fondamentale riguarda i costi accessori. Se infatti i costi di gestione sono quella cifra che paghiamo sistematicamente alla banca (o che non paghiamo, se sono azzerati), quelli accessori sono legati allo svolgimento di particolari operazioni.

Anche in questo caso, la banca ha una carta da giocare che purtroppo falsa completamente il “a zero spese” che viene dichiarato con molta furbizia. A volte, infatti, tutto ciò che non si paga in termini di costi di gestione del conto corrente, lo si paga poi sotto forma di costi di transazione per operazioni svolte.

Per capire meglio, parliamo del costo di un singolo bonifico inviato (o ricevuto in alcuni casi), oppure del costo di prelievo al bancomat, oppure ancora dei costi delle carte di debito o di credito correlate al conto. A volte sono costi trascurabili, ma ovviamente se si svolgono spesso operazioni possono diventare molto consistenti.

Ecco, dunque, il secondo importante aspetto a cui prestare attenzione quando si sottoscrive un contratto per il conto corrente. In particolare, ogni utente dovrebbe controllare i costi delle transazioni che effettua più spesso, come vedremo più nello specifico nell’ultimo paragrafo di questo articolo.
 

Conto corrente a zero spese: under o over, attenzione!

Il terzo “trucco” del mestiere riguarda l’età del soggetto che sottoscrive un contratto per affidare il proprio denaro ad una banca. Infatti, spesso capita di vedere pubblicità di compagnie bancarie legate a particolari promozioni per età dei soggetti coinvolti.

Ad esempio, spesso capitano offerte per un conto corrente “a zero spese” per gli under-25, under-30 o under-35, cioè insomma per i giovani. Soggetti che magari non hanno una grande disponibilità economica e, contemporaneamente, non svolgono poi così tante operazioni bancarie al mese.

Bisogna però anche in questo caso stare molto attenti al vero obiettivo di queste offerte. Se infatti un under-30 può risparmiare sui costi di gestione del conto corrente, cosa accadrà quando il soggetto supererà tale età?

Succede, talvolta, che queste offerte siano il modo migliore per attirare potenziali giovani clienti che, una volta decisa la banca in cui aprire il conto corrente, non cambieranno più. Una tendenza italiana è infatti quella di avere un conto corrente presso una certa banca, scelta in giovane età, per tutto il corso della propria vita, a prescindere dai cambiamenti.

Negli anni, il cliente medio cambia status economico, magari cambia più volte occupazione, residenza, condizioni familiari… eppure il conto corrente rimane sempre lo stesso. Non è detto che sia sbagliato, ma non è neanche detto che sia la scelta migliore.

Per questo motivo, soprattutto quando si aderisce ad un conto con offerta per gli under, conviene controllare bene se converrà anche quando si sarà “over”. O almeno, essere consapevoli che da una certa età in poi non converrà più e, quindi, sarà il caso di cambiar banca.
 

Conto corrente a zero spese: servizi o costi?

Eccoci al quarto ed ultimo consiglio per avere un buon conto corrente, davvero a zero spese e con una gestione trasparente. L’ultimo non è un vero e proprio trucchetto per non cadere nella comunicazione bancaria relativa ai conti corrente, ma piuttosto una considerazione utile.

Infatti, come già detto nel secondo paragrafo, la scelta della banca va fatta innanzitutto sulla base delle proprie esigenze, dei propri ritmi, delle operazioni bancarie che si svolgono più spesso e così via.

Dunque, piuttosto che porre l’attenzione esclusivamente sul costo del servizio, bisogna soffermarsi sulla qualità del servizio, sull’aderenza alle proprie esigenze. Ecco che sarà più semplice scegliere un conto corrente adeguato, con cui spendere relativamente poco rispetto alle operazioni che si effettuano.

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