Le imprese oggigiorno hanno la possibilità di accedere ad una serie di misure e di agevolazioni, attraverso il quale poter recuperare parte degli importi investiti per l’acquisto di specifici beni o servizi.
Si tratta di aiuti che non sono soltanto messi a disposizione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, quali ad esempio il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali o anche il Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica.
A questo proposito, infatti, alcune particolari categorie di imprese hanno la possibilità di accedere ad un credito d’imposta che viene chiamato credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali, la cui gestione è stata affidata interamente al Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
Dunque, all’interno del seguente articolo, andremo ad offrire una panoramica dettagliata per quanto riguarda i tre modi per poter accedere e fruire del credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali. In tal senso, appare chiaro che sarà necessario anche illustrare i principali obiettivi di questa misura, oltre che le categorie di imprese che potranno essere coinvolte dal beneficio.
Credito d’imposta su investimenti pubblicitari incrementali: le caratteristiche
Il credito d’imposta su investimenti pubblicitari incrementali si configura come una misura che è stata appositamente pensata da parte della squadra dell’esecutivo italiano, con l’obiettivo di andare a sostenere maggiormente le imprese, i lavoratori autonomi nonché alcune categorie di enti non commerciali.
A questo proposito, quindi, si tratta esattamente di un credito d’imposta che potrà essere ottenuto nei casi in cui le imprese in questione abbiano effettivamente provveduto ad effettuare degli investimenti in pubblicità, ovvero sulla stampa quotidiana e periodica, oppure su emittenti televisive e radiofoniche.
Tuttavia, al fine di accedere effettivamente al credito d’imposta su investimenti pubblicitari incrementali del 2022, è necessario anche essere a conoscenza di tutte le condizioni ed i requisiti che sono stati ampiamente trattati sia dall’Agenzia delle Entrate che dallo stesso Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
Credito d’imposta su investimenti pubblicitari incrementali: i beneficiari
Come anticipato anche nel paragrafo precedente, quello del credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali si configura come un aiuto erogato nei confronti di tre categorie di aziende: imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali.
Si tratta, nello specifico, di aziende e di liberi professionisti che hanno provveduto durante l’anno precedente alla richiesta, ad effettuare degli investimenti volti all’elaborazione di campagne pubblicitarie. In particolare, tali pubblicità potranno essere state realizzate non soltanto su carta stampata periodica oppure quotidiana, ma anche online, oppure attraverso i canali di emittenti radiofoniche oppure televisive locali.
In questo senso, tuttavia, occorre anche precisare che, come predisposto dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria, al fine di accedere al credito d’imposta su investimenti pubblicitari incrementali occorre che tali investimenti siano stati effettuati per emittenti che risultano essere iscritte all’apposito Registro chiamato ROC.
Al fine di comprendere effettivamente quali sono tutti i requisiti obbligatori di accesso per poter fruire del credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari in favore delle imprese, degli enti e dei lavoratori autonomi, è possibile consultare anche direttamente la sezione dedicata online.
In tal senso, si consiglia di approfondire tali aspetti, attraverso il seguente link: https://www.informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/.
Credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari: i 3 modi per averlo
Al fine di poter accedere a tutti gli effetti al nuovo credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari, è necessario che le imprese, gli enti ed i lavoratori autonomi intenzionati a fruire della misura, provvedano correttamente all’invio della richiesta, seguendo l’apposita procedura.
A questo proposito, occorre procedere all’invio della richiesta online, attraverso gli appositi servizi telematici messi a disposizione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, in questo senso, i modi per poter effettuare l’accesso al portale sono essenzialmente tre, i quali corrispondono alle credenziali personali di ciascun contribuente.
Nello specifico, si parla delle seguenti modalità: Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), Carta Nazionale dei Servizi (CNS) e Carta d'Identità Elettronica (CIE).
Credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari: i termini per la presentazione della richiesta
Dunque, una volta chiarite le disposizioni al fine di capire chi potrà accedere al credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari, così come anche i tre modi per procedere alla presentazione della richiesta, è necessario ora andare a chiarire quali sono i termini di invio dell’istanza.
A questo proposito, quindi, occorre tenere anche presente che, durante il periodo compreso tra il primo ed il 31 marzo, le imprese ed i professionisti che vogliono beneficiare della misura, dovranno procedere con la trasmissione della cosiddetta “Comunicazione per l'accesso al credito d'imposta”.
Mentre, durante il periodo tra il primo ed il 31 gennaio dell’anno successivo, sarà obbligatorio compilare e trasmettere in maniera corretta l’apposita “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”.
In tal senso, è necessario però fare una precisazione. In particolare, nel caso esclusivo dell’anno 2021, l’invio che fa riferimento al documento per la comunicazione di accesso al credito d’imposta è stato previsto per le date tra il primo ed il 31 ottobre dello scorso anno. Questo per andare incontro alle nuove esigenze delle imprese e dei liberi professionisti, duramente colpiti dalla crisi provocata dall’arrivo del Coronavirus e dalle misure restrittive intraprese per evitare il contagio.
@Autore foto
Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento.
Leggi il Disclaimer »