Tassi

Il punto sui mercati di Pietro Origlia

L'opinione di Fabio Michettoni

Dopo la FED e la BCE prendono il rischio di possibili recessioni, per abbattere l'inflazione

E’ oramai evidente come l’indice S&P 500 sia entrato nel territorio del mercato orso. La nefasta chiusura di inizio settimana ha confermato quest’impostazione tecnica, prestando il fianco ad ulteriori discese.

Il venerdì nero per i mercati finanziari è figlio della decisione di giovedì della Bce  di incrementare i tassi a Luglio e Settembre (senza varare piani anti-spread) e del dato sull dell'inflazione Usa, salita ai massimi dal 1981.

Dopo la BCE, adesso l’attenzione degli analisti si è spostata direttamente su Fed e BoE. Le rappresentanti della finanza statunitense e anglosassone, le cui riunioni sono previste, rispettivamente, tra mercoledì e giovedì, dovranno rendere note le rispettive decisioni in ambito di tassi di interesse e strategie di accomodamento.

La banca d'affari fissa i target per fine anno e per metà del 2023 sulle principali attività finanziarie: S&P 500, Euro Dollaro, Tassi di interesse, petrolio fra gli altri.

La Lagarde ha dichiarato al vertice di Davos che i tassi torneranno positivi entro settembre.

Il Presidente della FED Powell non esiterà ad aumentare i tassi fino a quando l'inflazione non scenderà!

Suggerimenti e spunti operativi di Pietro Di Lorenzo.

Questa sera il FOMC aumenterà i tassi ufficial di mezzo punto percentuale, per la prima volta dal lontano 2000. Attesa una reazione benigna da Wall Street, che nelle prossime settimane sarà chiamata a colmare il divario rispetto alle indicazioni dei modelli previsionali.

Il rialzo dei tassi e la struttura della volatilità favoriscono una discesa dei mercati americani, decisiva in questo caso è la riunione della Fed in agenda questa settimana.

Indubbiamente tanti ed estremamente importanti i dati macro che saranno snocciolati nelle prossime giornate.

Quando finirà la rotazione settoriale? La tecnologia è ancora oggi uno dei principali megatrend, come posizionarsi attraverso il Tracker New Tech firmato BNP Paribas

Il FtseMib disegna una white spinning top dopo che la Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi fermi ed ha confermato le indicazioni sulla fine della politica degli stimoli monetari.

Nessuna decisione sui tassi da parte di una Bce attendista che di fatto conferma, però, un’uscita più rapida dagli stimoli monetari.

I mercati finanziari sembrano quai assuefatti agli scenari di guerra, all’inflazione galoppante, agli incrementi dei tassi di interesse e del prezzo delle materie prime.

L’oro si è mostrato volatile in questo primo trimestre del 2022: ecco 4 fattori che lo condizioneranno nel breve periodo!

Con lo spettro stagflazione che incombe sull’economia reale, l’obiettivo dell’investitore è quello di proteggere i risparmi dalla svalutazione monetaria. Non un’impresa semplice tra tassi nominali ancora a zero e turbolenza dei mercati azionari. Ma la soluzione esiste.

La Fed ha garantito un aumento dei tassi ufficiali in ciascuna delle prossime riunioni attese fino a fine anno. Ne esce confermata la prospettiva di un fast tightening cycle che costituisce lo scenario peggiore, per i listini azionari; come dettagliato nell’Outlook di inizio anno.