Molti giovani decidono ogni anno di intraprendere la professione di giornalista pubblicista. Rispondiamo oggi ad una domanda pervenuta da un lettore:
“Buongiorno, mi sto iscrivendo all'albo dei pubblicisti, sono dipendente a tempo indeterminato di un'azienda e pratico ufficio stampa.
Devo per forza lasciare l'INPS e iscrivermi all'INPGI? Sapete darmi info su questo fondo? So solo che è in bancarotta... Spero possiate aiutarmi, Grazie”.
Come iscriversi all’Albo del Giornalista Pubblicista?
Per l’iscrizione all’Albo dei Pubblicisti è necessario presentare i seguenti documenti:
- i documenti fiscali che attestano i pagamenti ricevuti per la collaborazione, ogni Ordine regionale stabilisce poi un minimo di retribuzione,
- un foglio sottoscritto dal Direttore responsabile della testata giornalistica che attesta la collaborazione mensile,
- la lista degli articoli presentati firmata dal Direttore della testata.
Per ottenere il tesserino da Giornalista Pubblicista è possibile che i 24 mesi di pratica continuativa non siano necessariamente essere fatti con la stessa testata.
L’importante è che si abbiano sempre dei documenti fiscali che comprovino gli articoli redatti e retribuiti per ciascuna testata o sito. L’importante è iniziare a collaborare con testate che diano una formazione ad hoc.
È di fondamentale importanza che in ogni mese si abbia almeno un articolo o servizio firmato, altrimenti si rischia di veder rigettata la propria istanza.
Giornalista Pubblicista: quali sono le condizioni di lavoro?
Il giornalista pubblicista è un collaboratore a tempo parziale esterno all’organico aziendale. Non ha vincoli orari specifici. Il giornalista professionista svolge l’attività in modo esclusivo ed è soggetto alle direttive del redattore ordinario, a seconda della dimensione e dell’organizzazione interna della testata giornalistica.
L’attività viene in parte esercitata in redazione e in parte esternamente: la professione richiede di partecipare a conferenze stampa, eventi di cronaca e eventi pubblici. L'addetto stampa lavora in team e deve intrattenere relazioni con gli operatori della stampa e degli organi di informazione, creando una rete solida di interlocutori.
Il Pubblicista deve iscriversi all’INPGI?
Se sei iscritto all'albo dei Giornalisti Pubblicisti, fai attività giornalistica, i contributi vanno versati all'INPGI 1 per il lavoro subordinato, all'INPGI 2 per il lavoro autonomo.
Il contratto non rileva. In altre parole, se svolgi attività giornalistica devi iscriverti obbligatoriamente ad INPGI. Se percepisci reddito per altra attività e poi anche per attività giornalistica devi iscriversi a INPGI 2. Se vivi di giornalismo devi iscriverti all’INPGI 1 indipendentemente dal contratto che hai o che tu sia pubblicista o professionista.
L’INPGI è in crisi? Quale sarà il futuro?
Le entrate dell’INPGI (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani) sono destinate ad aumentare i prossimi anni.
Non tanto per una maggiore adesione di nuovi giornalisti, ma per un incremento dell’aliquota di contribuzione obbligatoria. La crisi economica ha colpito l’INPGI, che nel 2020 ha presentato un disavanzo di 253 milioni e 390 mila euro circa, causato da costi di 568 milioni non coperti dalle entrate, di poco meno di 371 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione dell’INPGI vorrebbe limitare anche le spese. Il CdA dell’INPGI mira ad allargare la base dei contribuenti che potrà includere oltre ai giornalisti anche altri professionisti del settore delle comunicazioni.
INPGI nell’INPS? Cosa succederà?
«I numeri sono quelli noti, le difficoltà dell'Inpgi sono strutturali.
Spostare i comunicatori o un altro tipo di contribuenti dall'Inps verso l'Inpgi secondo me non è la soluzione. Noi saremmo in grado di assorbire l'Istituto, così abbiamo fatto in passato»,
ha sottolineato il Presidente dell'Inps, Pasquale Tridico.
«Sappiamo quali sono le difficoltà dell'INPGI, non vogliamo fare interferenze tanto più in un settore come quello dei media che hanno la loro autonomia, tuttavia quello che non vorremmo succedesse di nuovo è una migrazione di contribuenti».
La Presidente dell'Istituto di previdenza dei giornalisti, Marina Macelloni sottolinea che
“Il Presidente Tridico dichiara di non voler interferire nell'autonomia della Cassa, ma allo stesso tempo, ancora una volta, fa di tutto per sabotare ogni possibile soluzione strutturale alla situazione di grave crisi dell'Inpgi.
Consentire l'allargamento della platea, peraltro previsto da una legge dello Stato a partire dal 2023, non è una "migrazione" di contribuenti e non è una soluzione inadeguata”.
Chi può iscriversi all’INPGI?
I Liberi professionisti, i lavoratori occasionali e coloro che lavorano con cessione dei diritti d’autore possono iscriversi all’INPGI e pagare i contributi dovuti.
Si è obbligati a iscriversi all’INPGI quando ci sono entrambe queste condizioni:
- essere iscritto all’Ordine dei giornalisti;
- svolgere attività giornalistica.
Se si svolge esclusivamente attività giornalistica con un contratto Co.Co.Co., c’è l’obbligo di comunicare all’INPGI come viene svolta la professione.
Basta utilizzare questo modulo.
Fonte: News
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