Anche per il corrente anno 2021 le persone fisiche esercenti un’attività d’impresa, di arte o professione possono optare per il Regime Forfettario. Per aderire a questo regime fiscale agevolato è necessario essere in possesso di determinato requisiti.
Sono escluse dal Regime Forfettario 2021 le associazioni professionali, le società di persone e i soggetti equiparati di cui all’art. 5 del TUIR. Ma quali sono per il corrente anno 2021 i requisiti e i limiti previsti per aderire al regime Forfettario 2021?
Regime Forfettario 2021: cos’è?
Il Regime Forfettario è stato introdotto per la prima volta dalla Legge di stabilità 2015, esso è stato oggetto di revisione da parte della Legge di Stabilità 2016 e dalla Legge n.
145 del 2018 (Legge di Bilancio 2019). Anche la Legge di Bilancio 2020 ha apportato alcune modifiche alla disciplina. Il Regime Forfettario 2021 è un regime fiscale destinato agli operatori economici di dimensioni ridotte e prevede semplificazioni contabili e ai fini IVA. È un regime contabile conveniente per le persone fisiche che sono in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, purché non incorrano in una causa di esclusione.
Caratteristica principale del regime forfettario è l'applicazione della Flax Tax, ovvero di un'imposta fissa che riduce la tassazione per le Partite IVA Forfettarie.
Regime Forfettario 2021: quali sono i requisiti necessari?
Chi opta per il Regime Forfettario 2021 è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- aver conseguito ricavi o compensi per un importo non superiore a 65.000 euro,
- non controllare SRL o associazioni in partecipazione che esercitano attività che sono connesse a quelle svolte,
- aver sostenuto spese per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi,
- non partecipare in società di persone, associazioni o imprese familiari.
Regime Forfettario 2021: chi non può accedervi?
Non possono accedere al Regime Forfettario tutti i soggetti che:
- non risiedano in Italia, a meno che la residenza si trovi in uno Stato comunitario che assicuri un adeguato scambio di informazioni e producano almeno il 75% del reddito complessivo sul territorio nazionale,
- effettuino, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati,
- esercitino attività d'impresa, arti o professioni e partecipino contemporaneamente a società di persone o imprese familiari o controllino società a responsabilità limitata,
- esercitino prevalentemente la propria attività nei confronti di datori di lavoro con i quali sono o erano in corso rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta,
- si avvalgano di regimi speciali ai fini IVA.
Regime Forfettario 2021: quali sono gli adempimenti contabili?
Per quanto concerne gli adempimenti contabili, le Partite IVA Forfettarie sono esonerate dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili.
È necessario certificare i corrispettivi, numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette doganali e presentare la Dichiarazione dei Redditi nei termini ordinari. Per quanto concerne gli esoneri, le Partite IVA operano in un regime di franchigia dell’IVA e sono esonerati dagli adempimenti previsti dalla normativa sull’IVA.
Regime Forfettario 2021: Tassazione
La caratteristica principale del Regime Forfettario 2021 è rappresentata dalla Flat Tax o “tassa piatta” che ha revisionato i limiti di fatturato da non eccedere per permanere nel regime fiscale agevolato e ha revisionato l'imposta applicabile ai soggetti interessati.
I titolari di Partita IVA Forfettaria non devono eccedere i 65.000 euro di fatturato e sono soggetti a una tassazione pari al 5% (per i primi 5 anni) e al 15%. L'aliquota è pari 5% se il soggetto interessato non ha esercitato attività artistica, professionale o d'impresa, anche in forma associata o familiare e se viene proseguita un'attività svolta in precedenza da altro soggetto.
Regime Forfettario 2021: come si calcola il reddito e l’imposta
Ai fini della determinazione del reddito imponibile non assumono alcuna rilevanza le spese inerenti o meno all’attività svolta dal contribuente.
Le uniche spese che possono essere portate in deduzione sono i contributi previdenziali versati in ottemperanza alle disposizioni di legge. Il computo dei ricavi avviene secondo il principio di cassa e l’imposta del 15% è sostitutiva dell’imposta sui redditi (IRPEF), delle addizionali regionali e comunali e dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).
Per determinare l’imposta da versare è necessario rapportare l’ammontare dei ricavi o compensi realizzati alla percentuale di imponibilità a seconda del Codice ATECO di appartenenza. Dal reddito imponibile è necessario togliere i contributi previdenziali versati e su tale differenza applicare l’imposta sostitutiva del 15%.
Regime forfettario: quali sono i vantaggi?
I vantaggi di chi opta per il regime forfettario sono:
- · consentire di pagare un’imposta sostitutiva del 15% se si passa da altro regime fiscale,
- · nessun obbligo di compilazione degli ISA, Indicatori Sintetici di Affidabilità, che sostituiscono i vecchi Studi di Settore,
- · esonero dall’Esterometro,
- · esonero dalla Certificazione Unica e dal Modello 770,
- · nessun obbligo di tenere i registri contabili,
- · nessun obbligo di emettere la fattura elettronica,
- · il fatturato prodotto non è assoggettato ad IVA.
Fonte: News
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