EBIT: cos’è, differenze con EBITDA e formula

04/10/2021 20:55

EBIT: cos’è, differenze con EBITDA e formula

Noto in Italia come 'reddito operativo aziendale', l'indicatore EBIT è l'acronimo di Earning before interest and taxes. Sta a significare risultato aziendale prima degli interessi e delle tasse ovvero l'utile ottenuto prima di avere sostenuto gli oneri finanziari e fiscali.
L'EBIT viene anche chiamato Operating Income Before Taxes. Spesso è usato come analisi comparativa ed associato al significato di MON (Margine Operativo Netto). C'è da dire, però, che non coincide sempre con il MON in quanto l'EBIT non include solo il reddito operativo dell'azienda ma anche oneri e proventi derivanti dalle gestioni accessorie (come liquidità o immobili di proprietà).

Soltanto nelle aziende che non presentano gestioni accessorie o una gestione finanziaria attiva l'EBIT coincide perfettamente con il Margine Operativo Netto. Nel dare una definizione di EBIT è necessario innanzitutto distinguerlo dall'EBITDA.

EBIT: cos'è, differenze con EBITDA

Tanto EBIT quanto EBITDA sono indicatori di reddito ma lo sono in due momenti diversi.
L'indicatore EBIT (Earnings Before Interests and Taxes, tradotto in Risultato Ante Oneri Finanziari) evidenzia il reddito dell'azienda prima dello scorporo di imposte ed oneri finanziari. Nel formulare gli indici di bilancio, EBIT verrà usato per ottenere il ROI (Return of Investment) che si calcola dividendo l'EBIT per il Capitale Investito Netto.

Con l'EBIT è possibile comprendere quanto reddito generano i capitali investiti nel loro insieme, indipendentemente dalla loro provenienza. L'indicatore viene ampiamente utilizzato nel calcolo dei flussi di cassa. Sul Conto Economico, calcolare l'EBIT è abbastanza semplice partendo dai guadagni al lordo di imposte ed aggiungendo a questo importo eventuali interessi sostenuti dall'azienda.
Chi preferisce utilizzare l'indicatore EBIT evidenzia che l'ammortamento rappresenta relativamente le spese in conto capitale (Capex) considerando che i costi sostenuti per le attrezzature sono fondamentali per la gestione dell'attività. Di conseguenza, ha senso considerare i guadagni dopo l'ammortamento.

EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) indica la redditività di un'azienda al lordo della gestione, includendo interessi, tasse ed ammortamenti per deprezzamento dei beni.

E' noto anche come MOL (Margine Operativo Lordo): rappresenta il flusso che idealmente l'azienda potrebbe generare se tutti i costi venissero pagati ed i ricavi riscossi. E' un ottimo strumento di analisi finanziaria che rivela quanto l'impresa sia in grado di generare ricchezza dalla gestione operativa escludendo operazioni amministrative come accantonamenti, ammortamenti e gestione finanziaria.

EBIT: formula per il calcolo

L'EBIT rivela il reddito che l'azienda è capace di generare prima della remunerazione del capitale, sia quello di terzi (indebitamento) sia quello proprio (patrimonio netto).

La principale formula di calcolo dell'EBIT è la seguente:

MON (margine operativo netto) +

PGA (proventi delle gestioni accessorie) –

OGA (oneri delle gestioni accessorie) +

PFIN (proventi della gestione finanziaria attiva) =

EBIT

Per 'gestioni accessorie' si intendono quelle extra operative.
L'EBIT si può ottenere anche rielaborando le voci di conto economico come segue:

Fatturato - Costo del venduto = Margine Operativo Lordo - Costi operativi = EBIT

Rientrano, tra i costi operativi, anche gli ammortamenti.

Quando è importante calcolare l'EBIT e perché

Per un investitore, il valore dell'EBIT è importante.

Serve a leggere i bilanci ed a valutare se un'impresa è in grado di generare reddito più di un'altra. In sostanza, serve a comparare due o più imprese che operano nello stesso settore da cui potrebbero risultare redditi molto diversi, influenzati dal pagamento di imposte, interessi elevati (indebitamento) o dalla struttura del capitale.
Un'azienda in grado di generare reddito ma ostacolata da un eccessivo indebitamento potrebbe necessitare di maggiori mezzi propri, di un aumento del capitale per bilanciare la redditività. L'EBIT permette la comparazione tra imprese e la valutazione del prezzo equo di acquisto. Il mercato può valutare se un'azienda è sottovalutata (oversold) o sopravvalutata (overbought): basta rapportare il prezzo delle sue azioni all'EBIT dell'esercizio.

Gli interessi possono essere inclusi od esclusi dall'EBIT in base alla loro natura. Viene incluso il credito concesso al cliente dall'azienda quando estende i termini di pagamento perché rientra nell'attività caratteristica. Si escludono gli interessi maturati dall'investimento in obbligazioni a discrezione di chi redige il bilancio.

Analizzare il core business dell'azienda

Bisogna leggere i conti aziendali senza limitarsi a considerare il risultato di un certo periodo temporale bensì analizzando l'esito della gestione caratteristica, il core business dell'impresa.

Tanti risultati dipendono dalla gestione finanziaria pur presentando redditi operativi negativi. Se questa situazione si prolunga nel tempo non è un segno positivo riguardo all'attività caratteristica: significa che l'azienda dovrebbe cambiare attività, magari scegliendo la gestione finanziaria.
Un valore EBIT alto con un risultato finale negativo potrebbe segnalare, invece, una legislazione fiscale sfavorevole nel Paese in cui l'azienda opera. Potrebbe anche indicare che la struttura del capitale non è adeguata e necessiterebbe di una ricapitalizzazione o della cessione di alcuni asset per ridurre gli oneri fiscali.

Fonte: News Trend Online

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