La Borsa di New York ha aperto la seduta in rialzo, aspettando i verbali dell'ultima riunione della Fed. Il Dow Jones guadagna lo 0,3%, l'S&P 500 lo 0,4% ed il Nasdaq Composite lo 0,4%. Inoltre, i rendimenti obbligazionari sono in calo. Tra i titoli in evidenza, Exxon Mobil registra un calo del 3%. Come confermato da Wall Street Journal e Bloomberg, il colosso petrolifero ha annunciato di aver raggiunto un accordo per l'acquisizione di Pioneer Natural Resources. Il gruppo texano ha offerto 253 dollari per azione, per una valutazione complessiva dell'azienda specializzata nell'esplorazione e perforazione di gas e petrolio shale di 59,5 miliardi di dollari. Questa operazione, che consiste interamente in uno scambio di azioni, ha un valore totale di 64,5 miliardi di dollari, tenendo conto anche dell'assunzione del debito dell'azienda acquisita. Si tratta della più grande operazione di Exxon dopo la fusione con Mobil Corporation nel 1999.
Humana registra un calo del 1%. Il gruppo assicurativo sanitario ha annunciato l'uscita del CEO Bruce Broussard, che lascerà la carica nella seconda metà del 2024. Come parte di una transizione pianificata da tempo, il 23 ottobre Jim Rechtin, attuale CEO di Envision Healthcare, assumerà il ruolo di chief operating officer di Humana, per poi prendere il posto di Broussard.
Texas Instruments registra un calo del 1%, in seguito alla riduzione del rating sul titolo da parte di Oppenheimer, che lo ha abbassato a "perform" da "outperform".
Walgreens Boots Alliance registra invece un aumento del 3%. Il distributore farmaceutico ha annunciato la nomina di Tim Wentworth come prossimo CEO. Il 23 ottobre assumerà il ruolo lasciato vacante a inizio settembre da Rosalind Brewer, che è stato temporaneamente ricoperto dalla consigliere indipendente Ginger Graham. Wentworth ha precedentemente ricoperto il ruolo di CEO di Express Scripts e di Evernorth, la piattaforma di servizi sanitari di Cigna.
Sul fronte macroeconomico, i prezzi alla produzione sono cresciuti del 2,2% su base annua a settembre, accelerando rispetto al 2,0% della lettura finale di agosto e superando la stima degli economisti dell'1,6%. Su base mensile, l'indice dei prezzi alla produzione è invece aumentato dello 0,5%, rispetto allo 0,7% precedente e allo 0,3% previsto dai media.
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