Volano i tassi, crollano le richieste di mutui variabili

13/07/2023 18:32

Volano i tassi, crollano le richieste di mutui variabili

La BCE all'attacco dell'inflazione

Rispetto a un anno e mezzo fa il mercato dei mutui è cambiato notevolmente. La causa è ben nota: il forte aumento dei tassi di interesse generato dal repentino cambio di direzione della politica monetaria della Banca Centrale Europea.

L'Eurotower ha infatti intrapreso una battaglia serrata contro la brusca accelerazione dell'inflazione scaturita dalla crisi delle materie prime energetiche (il gas soprattutto) a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Da luglio 2022 i tassi ufficiali sono stati incrementati di ben quattro punti percentuali e gli effetti sull'economia reale si sono fatti sentire forte e chiaro.

Gli effetti sulle rate dei mutui a tasso variabile

Quello dei mutui a tasso variabile è probabilmente il settore che ha subito le conseguenze maggiori.

Stipulare un finanziamento di questo tipo era molto conveniente a inizio 2022 ma il rialzo dei tassi ha cambiato radicalmente la situazione.

Basti pensare che a gennaio dell'anno scorso chi ha contratto un mutuo a tasso variabile a 25 anni da 142 mila euro (l'importo medio erogato per l'acquisto di un immobile da 192 mila euro, valore medio) ha pagato una prima rata di 514 euro oggi, in base alle simulazioni di Facile.it, vede la rata balzata a 816 euro, ovvero quasi il 60% in più.

Il crollo della domanda

La conseguenza di questa situazione è stato un drastico calo della domanda di mutui a tasso variabile.

I dati raccolti da Facile.it e Mutui.it (indagine su oltre 20 mila pratiche tra giugno 2022 e giugno 2023) non lasciano adito alle interpretazioni.

Nell'ultimo trimestre del 2022 le concessioni di mutui a tasso variabile erano pari al 33% del totale: l'effetto dei rialzi dei tassi (partito a luglio dell'anno scorso) non era ancora visibile dato che tra la domanda e la concessione passano 4-5 mesi.

A giugno 2023 la percentuale era scesa al 10% e non è ancora finita, a causa dell'effetto ritardato dovuto alle tempistiche di gestione delle pratiche.

Secondo Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it, al momento le domande di mutui a tasso variabile rappresentano appena il 2% del totale, ma questo si concretizzerà in un crollo delle concessioni solo a fine anno.

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