Pleasure asset: che cosa sono
A cosa ci si riferisce quando si parla di pleasure asset?
Si tratta di beni rifugio, ovvero quei beni alternativi ai classici investimenti tradizionali ai quali gli investitori e i risparmiatori si rivolgono nelle fasi più critiche dei mercati finanziari.
Per essere considerati pleasure asset, però, questi cosiddetti beni rifugio, devono avere alcune caratteristiche ben precise.
La prima è che si tratta di oggetti, cose, elementi, in grado di rendere la vita più piacevole.
La seconda caratteristica è data dal fatto che devono essere beni utilizzabili e monetizzabili.
Esempi di pleasure asset? Immobili di prestigio, vini e alcolici, auto storiche, opere artistiche, monete, orologi e via dicendo.
Il target di riferimento è soprattutto quello di investitori di alto profilo, ovvero con disponibilità economiche rilevanti.
Nulla vieta però ad un comune risparmiatore, di diversificare il proprio portafoglio puntando su questi beni in grado non solo di rendere la vita più piacevole, ma anche di regalare rendimenti e soddisfazioni economiche importanti.
Vini e alcolici: investimenti alternativi
Come già ricordato in precedenza, i pleasure asset costituiscono una opportunità di diversificazione del proprio portafoglio.
All’interno della categoria di tali beni, uno spazio sempre più importante se lo stanno ritagliando i vini e i distillati premium.
Del resto, se Baby Boomer e Generazione X hanno mantenuto storicamente un approccio più tradizionale in materia di investimenti, puntando sul mattone o sui classici titoli obbligazionari e azionari, Millenial e Generazione Z hanno invece esteso ed ampliato il concetto di asset.
In definitiva, per le generazioni più giovani, potenzialmente, qualsiasi bene può essere considerato asset.
Si tratta quindi di una apertura mentale che le generazioni precedenti non avevano e non hanno acquisito nel corso degli ultimi anni rimanendo ancorate a cliché standardizzati e datati.
Del resto, se il mercato dei vini pregiati ha fatto registrare una performance superiore al 160% negli ultimi dieci anni, qualcosa vorrà pur dire.
Vini e alcolici: alcune considerazioni
Ovviamente non stiamo dicendo che è sufficiente acquistare una qualsiasi bottiglia di vino per vedere il proprio capitale crescere negli anni.
Anzi: l’esclusività, la rarità, il nome, la storia, sono alcuni tra i requisiti da prendere in considerazione quando ci si vuole approcciare a questo mercato.
Non bisogna inoltre trascurare un fattore che acquisisce importanza sempre maggiore nel settore agricolo e vitivinicolo: il clima.
Il fattore climatico è sempre più discriminante ed è in grado di influenzare non solo l’andamento della vendemmia annuale ma anche le prospettive di coloro che decidono di investire nel vino.
Fondamentale è la ricerca di informazioni: più complicato per quanto riguarda i distillati premium (come, ad esempio, whisky pregiati) un po’ meno per ciò che concerne i vini.
Può quindi essere opportuno rivolgersi a chi ha esperienza nel campo: sono diverse le società che si occupano di consulenza in tale ambito.
Informarsi, valutare, scegliere: la conoscenza e la consapevolezza sono le basi dalle quali è necessario (obbligatorio) partire.