Vacanze: un miraggio per molti italiani

Vacanze si, ma non per tutti

Siamo ormai nel pieno dell'estate (anche le temperature ce lo ricordano) e quindi anche della stagione turistica. Molti italiani sono già partiti mentre molti altri saranno impegnati ancora per qualche settimana prima di godersi le tanto agognate vacanze.
Purtroppo però c'è una corposa fetta di popolazione che quest'anno che ancora non sa se riuscirà a prendersi un po' di ferie e che addirittura già sa che non potrà farlo. In base al sondaggio condotto dall’istituto di ricerca EMG Different per conto di Facile.it questi due gruppi comprendono quasi ben nove milioni di persone e il motivo sono i soldi.

La spirale dei prezzi innescata dalla guerra Russia-Ucraina

Le difficoltà economiche potrebbero quindi impedire a un vero e proprio stuolo di persone di concedersi un periodo di distacco completo, sia dal lavoro che dalle consuetudini quotidiane, elemento fondamentale per ricaricare le batterie e allontanarsi dall'afa delle città.

Analizziamo i dati della ricerca per approfondire l'argomento.

Il motivo principale che induce molti a rinunciare o a pensare di farlo è il forte incremento del costo della vita registrato negli ultimi mesi. La guerra Russia-Ucraina ha innescato una spirale di rialzi originata dall'ascesa record dei prezzi del gas: questi ultimi si sono riverberati su tutti i settori in quanto la materia prima principale per la produzione di energia elettrica è proprio il gas.
L'elettricità è utilizzata in tutti i processi e in tutte le produzioni e quindi il prezzo di ogni bene e servizio è aumentato.

L'inflazione in Italia ha sfiorato il 12% alla fine del 2022. A giugno, in base ai dati preliminari comunicati dall'Istat alla fine del mese, si è attestata al 6,4%, in forte rallentamento ma ancora ben al di sopra dei livelli cui ci eravamo assuefatti negli ultimi venti anni.

Le motivazioni cambiano con l'età

In ogni caso il risultato è che quasi il 60% di quei nove milioni di persone dichiara che il problema è l'aumento dei prezzi dei beni che si è "mangiato" i risparmi che avrebbero dovuto essere utilizzati per le vacanze.

La percentuale sale a oltre il 64% nella fascia di età 35-44 anni, quella che deve probabilmente sostenere anche altre spese come quelle per mutui e figli.

Oltre il 35% ha invece affermato che il problema sta nell'incremento dei prezzi per le vacanze, quindi dei viaggi e dei soggiorni.
Questa motivazione è fornita soprattutto dai più giovani con il 53,8%, i quali non devono fare i conti con il carrello della spesa ma "solo" con l'agenzia di viaggi.